Palermo – Udinese è stato l’incontro tra due squadre che, per diversi motivi, non stanno attraversando un buon momento… e si è visto. Tanto impegno in campo ma poca sostanza, da una parte e dall’altra. Nonostante il numero assurdo di assenze tra le fila bianconere, la squadra è apparsa comunque abbastanza ben equilibrata; le tossine e l’acido (non solo lattico), provocati dall’uscita in Europa League ed il pareggio in maschera con i partenopei, non sono però ancora stati del tutto smaltiti. E’ uno stato mentale che definirei “da galleggiamento” quello che in questo momento domina tra le fila dei friulani; manca la forza interiore che spinga a fare qualcosina di più.
Già con i primi rientri di questa settimana ci sarà la possibilità di scuotere l’ambiente e di dare a Mister Guidolin qualche carta in più da giocare sul tavolo verde del campionato. L’unico impegno stagionale rimasto faciliterà il compito per il tecnico che potrà preparare la squadra per il rush finale. C’è chi rimprovera al Francesco “friulano” una sorta di isteresi nel leggere le partite ed un’ostinazione nel modulo impiegato, che ha reso l’Udinese troppo prevedibile. In questo mondo di tecnici, dove è vero tutto ed il suo contrario, forse qualcosa in più il Mister poteva farla (lo ha ammesso anche lui in diverse circostanze), ma dai suoi è sempre riuscito ad ottenere il massimo; ciò significa che chi deve credere in lui lo segue eccome.
Dopo un primo tempo grigio, che ha visto anche il vantaggio dei padroni di casa, gli inserimenti di Armero e Pereyra per Basta e Pasquale, all’inizio del secondo tempo, hanno dato la scossa alla squadra che pian piano ha riacquistato metri e si è affacciata più spesso dalle parti di un Viviano inoperoso per un tempo e mezzo. Poco prima della metà della seconda frazione dentro anche Torje per Pazienza ed ecco che l’Udinese è tornata a dare i giusti segnali di vita. Soprattutto sull’asse destro, dove si è sviluppato il gol del pareggio, i bianconeri sono riusciti a spingere con la giusta continuità.Servivano insomma forze fresche per raddrizzare un match affrontato probabilmente con il piglio sbagliato. Note positive ancora da un Pereyra in splendida condizione, da un Coda che non sbaglia nulla (non è affatto facile dopo una così lunga assenza) e da un Pinzi per il quale gli aggettivi positivi sono oramai stati tutti utilizzati. Alla fine un pareggio giusto, per quanto visto in campo, che non serve molto ma che evita una sconfitta che avrebbe potuto aprire per i friulani un “tavolo di crisi”. Unica nota negativa da sottolineare, l’atteggiamento rinunciatario della squadra dopo il gol del pareggio. In nove minuti sarebbe stato possibile tentare il colpaccio, senza rischiare eccessivamente; invece i bianconeri hanno optato per uno stucchevole possesso palla.
Sarà il caso di riconsiderare meglio gli obiettivi stagionali?