Così diceva Gino Bartali e noi vedendo i bianconeri ‘sbagliati’ che esultano pensiamo la stessa cosa. Merito ad un buon Siena che mette in campo quello che ha, e per buona parte dell’ incontro costringe alle corde un Udinese abulica, e senza idee. Certo gli assenti sono nomi illustri, ma a parte il fatto che anche al Siena mancavano alcuni giocatori, non è possibile pensare che non si possa far punti se non con l’ 11 titolare. Non soffermandoci sui singoli, dove l’ unico a fornire una prova degna è stato Handanovic, ciò che colpisce di più è il timore di giocare la palla e l’ inconsapevolezza di come farlo tanto che spesso si vede solo una gran confusione con palla lunga e pedalare, disorganizzazione tattica che per + di mezz’ ora ha portato Danilo e Domizi a fare le punte ed Asamoah il terzino, ma non è l’ ordine e la disciplina tattica quella che paga di più? Spesso discuto con colleghi ed amici difendendo squadra e tecnico in quanto sono comunque fiero di avere in Friuli una realtà come l’ Udinese guidata da un tecnico come Guidolin, lavoratore, preciso, puntiglioso ed accorto, e proprio per questo le dichiarazioni che il Guido ha rilasciato a caldo mi hanno sorpreso non poco. ‘Ora la condizione non è brillantissima ma ci riprenderemo, quando avremo tutti a disposizione potremo dire la nostra, se arriveremo in europa, qualunque essa sia, ci sara’ da stappare uno champagne di ottima annata, a Udine eravamo abituati troppo bene’ Nulla di incredibile direte voi, bè io credo che un gruppo di giovani che fino a ieri volavano 3 metri sopra il cielo vada caricato, essere umili va bene ma, nonostante sia chiaro che il Guido ha il polso della situazione e sa cosa ha in mano, a volte l’ esserlo troppo e l’ accontentarsi troppo non crea quella mentalità vincente che si dovrebbe avere per puntare in alto.
L’è tutto sbagliato l’ è tutto da rifare ma si rifaccia in fretta perchè sabato c’è il Parma e vogliamo rivedere la nostra Udinese, quella che lavora duro e mette in campo anima e cuore, poi sia quel che sia.