Lo scorso 19 febbraio, alla Fondazione CaRiGo, è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa per il prosieguo dell’attività dell’Emporio della solidarietà di Gorizia, fra la stessa Fondazione, l’Arcidiocesi, la Provincia di Gorizia, il Comune di Gorizia e la Croce Rossa Italiana.
Creato tre anni fa, l’emporio distribuisce gratuitamente viveri di prima necessità alle persone in condizioni sociali ed economiche disagiate. Ha sede a Gorizia, in via Faiti 15/b, nei locali messi a disposizione dalla Curia Arcivescovile, ed è aperto quattro giorni alla settimana. Vi possono accedere le famiglie in difficoltà, dopo essersi rivolte ai Centri di Ascolto per ottenere la tessera a punti per generi di prima necessità: pasta, riso, pomodori in scatola, olio di semi e oliva, legumi, tonno, zucchero, farina, latte, biscotti, ma anche frutta e verdura, carni e salumi, latticini, prodotti per neonati, per la pulizia della casa, per l’igiene della persona e altro ancora.
Come ricordato in più occasioni, l’Emporio non acquista i prodotti in distribuzione, se non in minima percentuale, pari al 1% del totale, perché il tutto proviene da donazioni del Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia (18%), dell’AGEA (16%), dalle raccolte dell’Emporio e delle Parrocchie (6%), dalle Aziende agricole (8%) e dalla grande distribuzione, come la Coop Nordest (19%), la Despar (7%), la Simply Sma (6%), nonché da aziende (18%) e privati (1%), che in questo modo concretamente impediscono che tanti prodotti ancora utilizzabili siano gettati nella spazzatura. Lo scorso anno sono stati offerti gratuitamente prodotti per un valore totale di circa 425.000 euro.
Dalla sua inaugurazione, il numero degli utenti ha raggiunto quota 2100, raccolti in nuclei, per un totale di 720 tessere familiari. È importante, tuttavia, sottolineare come si sia realizzato uno dei principali obiettivi di questa attività, ossia la transizione delle persone che si rivolgono all’Emporio nel momento del bisogno, ma che poi, superata una situazione di difficoltà, non rinnovano la tessera o non la utilizzano.
Il valore aggiunto dell’Emporio è oggi rappresentato anche dalla possibilità offerta dai volontari di raggiungere a domicilio le persone bisognose segnalate dai Centri di ascolto, incapaci di muoversi autonomamente e impossibilitate perciò a recarsi in via Faiti per “fare la spesa”.
In conclusione è opportuno rinnovare l’appello, rivolto soprattutto ai supermercati, affinché donino i prodotti ancora buoni piuttosto che ammassarli tra i rifiuti, perché molto di più può essere fatto per ridurre gli sprechi.