Roma, 14 mag – Un accordo importante incentrato su un piano
industriale che consente di mantenere la produzione in tutti e
quattro gli stabilimenti in Italia, compreso quello di Porcia,
grazie anche all’impegno da parte dell’azienda a investire per
migliorare la competitività.
Questo il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia,
Debora Serracchiani, a margine dell’incontro, questo pomeriggio a
Roma, al ministero dello Sviluppo economico, presente il ministro
Federica Guidi, che fa seguito all’intesa tra azienda e sindacati
raggiunta nel corso della notte, che sblocca la vertenza
Electrolux.
Considerando da dove eravamo partiti, ovvero una procedura di
investigazione che poteva probabilmente concludersi con l’uscita
dall’Italia della produzione Electrolux, credo che abbiamo
ottenuto un risultato significativo, ha detto la presidente. Mi
pare francamente, ha aggiunto, che siamo andati un bel pezzo
avanti, che la discussione di questi mesi ha portato a soluzioni
utili anche per la stessa azienda, oltre che per i lavoratori, e
che anche gli interventi del Governo, quali ad esempio la
riduzione del 10 per cento dell’Irap, sono andati nella direzione
giusta per attrarre impresa nel nostro territorio e per evitare
che le imprese presenti spostino la produzione all’estero,
talvolta anche nell’ambito della stessa Unione europea.
Oltre alla misura sull’Irap, alla positiva soluzione delle
vertenza hanno contribuito anche la proposta, immediatamente
accolta dal Governo, della decontribuzione dei contratti di
solidarietà e alcuni interventi messi in campo dalle Regioni.
Provvedimenti con i quali abbiamo convinto l’impresa che ci sono
tutte le condizioni per continuare a fare industria in Italia.
Positivo il commento anche sulla salvaguardia dei livelli
occupazionali. L’accordo precisa infatti che non ci sono esuberi
fino al 2017. Piano degli investimenti e alcune ipotesi fatte per
quanto riguarda lo stabilimento di Porcia ci fanno sperare, ha
aggiunto, che alla fine del 2017 ci siano le condizioni affinché
i livelli occupazionali vengano comunque garantiti.
In particolare le misure decise dalla Regione Friuli Venezia
Giulia a favore delle produzioni di Electrolux nello stabilimento
di Porcia, confermate oggi dalla presidente Serracchiani,
consistono nel sostegno agli investimenti anche in ricerca,
sviluppo e innovazione tecnologica; in contributi per i contratti
di solidarietà e progetti per formazione e riqualificazione
professionale; nella conferma della candidatura delle aree
relative agli insediamenti produttivi del settore
dell’elettrodomestico tra quelle dove sono possibili aiuti di
stato a maggiore intensità, in considerazione dello svantaggio
socioeconomico (aree 107.3.c).
All’incontro al ministero, accanto a rappresentanti dell’azienda
e delle organizzazioni sindacali, erano presenti i presidenti di
Veneto, Luca Zaia, Lombardia, Roberto Maroni, ed Emilia-Romagna
Vasco Errani.
Per l’amministratore delegato di Electrolux Italia, Ernesto
Ferrario, si è trattato certo di una trattativa difficile e
complicata, perché le questioni poste sul tavolo sono
fondamentali, che ha portato a un buon accordo, in grado di
soddisfare pienamente il Gruppo Electrolux. Tutti hanno dato il
loro contributo, ha affermato, aggiungendo che ora guardiamo con
fiducia al referendum nelle fabbriche che sancirà l’intesa.
Di un negoziato complicato, lungo e delicato hanno parlato anche
i sindacati, che in genere hanno espresso compiacimento per
l’esito della trattativa, che salvaguardia sia occupazione che
salario dei lavoratori. Un accordo favorito dalla positiva
interlocuzione con le istituzioni, che hanno offerto un
contributo decisivo.
Ringraziamento per tutto lo sforzo fatto è stato espresso dal
ministro Guidi. Ho molto apprezzato il senso di responsabilità
straordinario e la ricerca di una soluzione da parte di tutte le
parti coinvolte, a iniziare da lavoratori e azienda. Sono molto
contenta per quanto fatto oggi, ha concluso.
L’incontro al Mise si è concluso con la lettura e sigla del
verbale di accordo, che domani sarà ufficialmente firmato (alle
15.30) a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del
Consiglio dei ministri, Matteo Renzi.