Gli insulti dell’intollerante predicatore Saviano mi hanno stufato e mi disgustano quanto quelli alla Ababio. Con la sua insopportabile saccenza e con il suo razzismo strisciante, Saviano accusa e sputa sentenze facendo passare il clichè che gli italiani, specie quelli delle nostre parti, siano tutti una manica di trogloditi razzisti che ce l’hanno con la gente di colore. Saviano si deve vergognare. Con le sue omelie ci vuole insegnare il rispetto dando degli idioti ai suoi avversari politici, siano essi leghisti o di centrodestra. Bel modo di predicare la tolleranza.
La Ababio è stata insultata? Lo segnali all’autorità, non alla stampa, altrimenti dimostra di usare furbescamente la scusa degli attacchi razzisti per avere visibilità mediatica. E infatti ci è riuscita. Saviano poi, con una filippica insopportabilmente mielosa e strappalacrime, ci spiega che non è possibile non comprendere “che il presente dell’Italia sono gli occhi, il sorriso e lo sguardo di ragazzi come Barbara”. Dimostra così di usare lo stesso metro dei razzisti, giudicando un candidato in base ad aspetti esteriori e non in base alla sua serietà, alla sua preparazione, al suo programma.