“La Carinzia sfrutta il
potenziale produttivo dei boschi, valorizza il legno e usa
energie rinnovabili. Il Friuli Venezia Giulia è potenzialmente
nelle stesse condizioni ma sceglie deliberatamente, con la legge
approvata dalla maggioranza di sinistra, di lasciar marcire il
legno e non farne un uso adeguato. Ritengo che queste decisioni
siano estremamente penalizzanti per tutto il Friuli Venezia
Giulia, e soprattutto per la montagna”.
Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord.
“Abbiamo presentato una serie di emendamenti che puntavano
all’effettiva valorizzazione della risorsa legno della nostra
terra. In tempi di crisi, un uso consapevole, rispettoso
dell’ambiente ed efficace delle fonti energetiche alternative
sarebbe stato un segnale molto importante, sia dal punto di vista
naturalistico che economico. Purtroppo, la maggioranza, spinta da
esasperazioni ideologiche, ha preferito reintrodurre dei vincoli
anacronistici, come quello idrogeologico, che arrestano
drasticamente lo sviluppo del paesaggio rurale e montano e
danneggiano gravemente cittadini e agricoltori”.
Ancora Zilli: “Il bosco interpreta un ruolo troppo spesso
sottovalutato: è un elemento produttivo, un polmone d’ossigeno,
rappresenta un argine per salvaguardare il territorio. Noi
chiedevamo di valorizzarlo sotto tutti i punti di vista,
nell’ottica di garantire ai territori rurali di montagna la
possibilità di risalire la china ottimizzando agricoltura e
utilizzo del patrimonio boschivo. La maggioranza, una volta
ancora, si inchina all’ideologia, e lascia che la burocrazia
schiacci l’economia e gli equilibri sociali del territorio”.