“Alberghi a 4 stelle per i clandestini, sotto i ponti per gli italiani.” E’ questo attualmente il destino di Marta Tinor e dei suoi anziani genitori, che da martedì si ritroveranno sfrattati, con debiti e senza una speranza. Disoccupazione cronica per Marta, seri problemi di salute per la madre, e una misera pensione solo per il padre. Con le istituzioni che faticano ad interessarsi concretamente del caso, invitando semplicemente la ragazza a “cercare un lavoro su internet” o ad “andare all’estero”. Viene da chiedersi perché invece agli immigrati non si dica anche a loro di “andare all’estero”. La situazione di Marta è talmente grave che è arrivata a confidare “di capire chi in queste situazioni pensa al suicidio”, perché “ti senti abbandonata e sembrano tutti contro di te”. Eppure Marta non chiede la carità, ma un lavoro, perché la sua dignità è quella di mantenersi, senza pesare sugli altri. Quello che davvero fa riflettere è che esistono tante strutture pagate con le nostre tasse pronte a seguire ogni immigrato, a mantenerlo e a istruirlo punto per punto su ogni suo singolo diritto (sui doveri sembra meno), mentre per gli italiani questo tipo di assistenza sia meno inclusiva, se non in alcuni casi totalmente assente. Per questo la Lega Nord provinciale invita tutti i cittadini che vorranno semplicemente portare la propria solidarietà nel momento dello sfratto esecutivo alla famiglia di Marta a radunarsi martedì alle ore 9 in via Madonna della Neve n° 42 a Bannia, senza fare polemiche sullo sfratto in sé, ma per far capire che prima degli altri bisogna aiutare gli italiani. E per questo lanciamo anche un appello: chi avesse un lavoro da poter offrire a Marta, si faccia avanti, il lavoro è la migliore solidarietà”.