Un vertice presso la Procura della Repubblica di Udine alla presenza dei Corpi forestali dello Stato e della Regione sulla vicenda delle semine illegali di mais Mon810 avrebbe deciso di non decidere.
AIAB, Aprobio, ISDE, Legambiente e WWF scrivono alla Procura chiedendo di applicare il Decreto Ministeriale 12 luglio 2013 nonché la Legge Regionale 5/2014 e avvertono che a Colloredo è imminente la dispersione del polline OGM in assenza di controlli e prevenzione di danni a terzi.
Come spesso accade le tematiche della sostenibilità e della tutela ambientale così finiscono per impattare con il degrado del contesto sociale ed istituzionale italiano nel quale crescono ed imputridiscono. Dopo l’ILVA, il MOSE, la TAV e mille altre vicende tocca ora alle semine illegittime di mais transgenico in Friuli.
Se quanto sembra si sia deciso diventerà la scelta operativa finale delle istituzioni, e cioè che in nome di questo o quel cavillo, più o meno oggetto di dubbio o di diversa interpretazione, tutti “si gireranno dall’altra parte”, facendo finta di non vedere, non sapere e non sentire, l’unico risultato sarà che chi, come i seminatori abusivi di sementi transgeniche che con tutta evidenza non sono uno solo, opera scelte di forza e mette tutti di fronte al fatto compiuto ha comunque ragione, è impunito, e vince “per abbandono del terreno di gioco” da parte di chi dovrebbe fare le leggi, dovrebbe farle applicare e dovrebbe punire chi non le rispetta.
È la legge del più forte e del più furbo che ha devastato questo Paese a partire dagli abusi edilizi per finire con quelle opere pubbliche commissionate solo perché producono tangenti e ruberie a danno dei bilanci pubblici. Ed è chiaro che a pagare sono sempre i più deboli e quelli che, invece, credono nel rispetto delle leggi.
Queste associazioni intendono segnalare, a chi se ne sia dimenticato, che è proprio a partire da comportamenti come questi che trova giustificazione chi sceglie l’azione diretta nei campi per la distruzione del seminato. Azioni che non abbiamo mai condiviso, promosso o giustificato. Ma che rischiano così di diventare “oggettivamente” l’unica alternativa alla prepotenza dei seminatori illegittimi e delle multinazionali della manipolazione genetica.
Si vuole convincere tutti che farsi giustizia da sé sia l’unica strada che rimane? Si vuole la contrapposizione frontale fra pezzi di società che hanno opinioni diverse? Si vuole che la gestione del principio di precauzione e la decisione sui modelli futuri dell’agricoltura italiana sia lasciata alla prepotenza di 200 seminatori illegali di sementi OGM?