La cura e la valorizzazione del fiume Isonzo
sono prioritarie per l’Amministrazione regionale”. Lo conferma
l’assessore all’Ambiente, Sara Vito, annunciando la convocazione
nel prossimo autunno di uno specifico Tavolo di lavoro per
approfondire la migliore gestione del fiume e per mettere a
disposizione i dati tecnici disponibili. “Esso consentirà di
realizzare un monitoraggio completo, in grado di fornire un
quadro a 360 gradi dello stato di salute dell’Isonzo e delle sue
caratteristiche di portata – precisa – facendo tutte le
valutazioni di carattere tecnico e politico sulla gestione del
fiume, dall’aspetto ambientale a quello legato al suo utilizzo a
fini energetici, agricoli e turistici”.
Contro il rischio idrogeologico la Regione FVG è impegnata su più
fronti: dalla perimetrazione delle aree pericolose, agli
interventi idraulici per la difesa del suolo, alla sorveglianza
degli argini, alla polizia idraulica e allo svolgimento dei
servizio di piena. Gli uffici regionali preposti alla difesa del
suolo e alla gestione della risorsa idrica collaborano
fattivamente con l’Autorità di Bacino di Venezia per la stesura
dei piani di stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI), per il
Piano Tutela Acque e per la recente Direttiva Alluvioni.
In tema di manutenzioni, è in corso a Gradisca d’Isonzo un
intervento di rialzo dell’argine destro (valore 185 mila euro),
in prosecuzione di lavori eseguiti dalla Protezione civile nel
2010. Già programmato anche un intervento per la sistemazione
della sponda destra, a monte del ponte di Sagrado, interessata da
una profonda erosione. Parallelamente è in fase di progettazione
la sistemazione di un tratto del fiume Isonzo, nella zona
compresa tra il ponte ferroviario ed il ponte della strada
statale, nell’area a cavallo dei Comuni di San Canzian d’Isonzo e
Fiumicello. A tutto ciò si aggiungono i decreti, firmati nei
giorni scorsi dalla presidente Serracchiani nella veste di
commissario straordinario per la mitigazione del rischio
idrogeologico, grazie ai quali si potrà intervenire sugli argini
già tra fine agosto e inizio settembre, con una spesa complessiva
di 450 mila euro.
“La pianificazione e gli interventi per il fiume Isonzo devono
trovare un equilibrio con il rispetto dell’ambiente”, conclude
Vito, sottolineando come “la Regione sta lavorando in stretto
contatto con la Slovenia e l’Autorità di Bacino, anche attraverso
con il Progetto Europeo Interreg CAMIS, attivo per il
monitoraggio dell’asta fluviale, per la verifica dello stato dei
corpi arginali, per la stima del volume di sedimento depositato
lungo l’alveo e per la stima della quantità di acqua rilasciata
nelle falde”.