Sono passati 34 anni da quel 2 Agosto 1980. Nella stazione dei treni di Bologna quel giorno è avvenuto uno degli atti terroristici più gravi nell’Italia del dopoguerra. La strage uccise 85 persone a cui si aggiunsero oltre 200 feriti.
Il 2 Agosto 1980 alle 10.25 la sala d’attesa di 2° classe della stazione di Bologna era affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze quando un ordigno a tempo, che si trovava all’interno di una valigia abbandonata esplose causando il crollo dell’ala ovest dell’edificio. L’ordigno era di fabbricazione militare ed era stato posizionato in maniera ragionata per far crollare l’ala ovest, causando danni notevoli e coinvolgendo molte persone. La potenza dello scoppio investì anche il treno Ancona-Chiasso che si trovava in sosta sul primo binario, distruggendo circa 30 metri di pensilina, ed il parcheggio del taxi antistante l’edificio.
Per quello che si poteva fare la città reagì con orgoglio e prontezza, ai soccorritori organizzati si unirono infatti anche molti cittadini. Dato il grande numero di feriti non avendo mezzi sufficienti per trasportare tutti si fece uso anche di autobus in particolare quello della linea 37 che poi divenne uno dei simboli della strage insieme all’orologio fermo sulle ore 10.25.
Nei giorni successivi nella Piazza Maggiore si riunirono numerosi cittadini con imponenti manifestazioni, questi si scagliarono anche contro alcuni esponenti del Governo che erano intervenuti il giorno dei funerali delle vittime. Gli unici applausi furono concessi all’allora presidente Sandro Pertini che con le lacrime agli occhi pronunciò queste parole:” non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.