L’iniziativa di sensibilizzazione conferma i dati nazionali sulle donne ultracinquantenni in menopausa
L’incidenza percentuale di pazienti ultracinquantenni affette da osteoporosi, che emerge dalla prima giornata di sensibilizzazione condotta dal Centro di Medicina di Conegliano, conferma il dato nazionale: 20% densità ossea normale, 60% osteopenia (ovvero riduzione della massa ossea), 20% osteoporosi. “Se consideriamo che questa patologia emerge in modo preponderante in concomitanza con la menopausa – spiega il dottor Claudio Dotta – si evidenzia come riguardi soprattutto le donne. Fattori predisponenti sono la scarsa attività fisica, la familiarità e una dieta povera di calcio. Un caso a parte sono le pazienti che per altre patologie, quali il tumore, fanno ingente uso di cortisone, che accelera l’impoverimento dell’osso”.
Il dottor Claudio Dotta, endocrinologo, si occupa di osteoporosi dal 1990, quando era in forza all’ospedale civile di Vittorio Veneto (Unità operativa di Medicina interna). Da quando ha cominciato ad occuparsi di osteoporosi, ha stimato di aver eseguito oltre 35 mila esami.
“Oggi la donna vive più a lungo e per questo dobbiamo consentirle di vivere bene più a lungo, evitando il rischio di frattura del femore, che ha forti effetti invalidanti della sua vita. – spiega il dottor Dotta – La prevenzione che facciamo grazie alla densitometria ossea DEXA aiuta la donna ad essere più consapevoli del rischio e quindi ad essere più propense a cambiare la propria dieta e ad adottare un corretto stile comportamentale”.
Se fino a qualche anno fa l’età media delle donne che si sottoponevano a densitometria ossea era di 65 anni, grazie alle campagne di prevenzione oggi l’età si è notevolmente abbassata (50 anni). “Questo consente di aumentare il livello di protezione. Non solo tramite una eventuale cura farmacologica. L’alimentazione, ad esempio, è fondamentale. – aggiunge il medico – Se prima della menopausa una donna necessita di 1200 mg di calcio al giorno, nel periodo successivo ne servono 1400. Quindi sono fondamentali i latticini. A meno che non sia intollerante al lattosio, togliere il latte è sconsigliato. Se il paziente ha il colesterolo elevato, prenderà quello scremato. Così come può essere fondamentale qualche indicazione comportamentale. Insegnarle a mantenere l’equilibrio e non cadere vale di più di ogni terapia”.
In questo campo inoltre ci sono state importanti evoluzioni tecnologiche.
“Se penso all’evoluzione dalle prime apparecchiature a singolo raggio fotonico, a ultrasuoni, fino alla DEXA a raggi X dell’ultima generazione i passi fatti sono davvero grandi – conclude il dottor Claudio Dotta – Grazie all’ultima evoluzione, il software TBS (trabecular bone score), è possibile evidenziare anche la microarchitettura dell’osso, in particolare della colonna. Questo, insieme alla densità minerale delle ossa ed alla valutazione clinica del medico, dà un quadro ancora più preciso del fattore di rischio di frattura del paziente. Ripetuto ogni 18 mesi, questo esame permette di tenere sotto controllo la situazione”.
Le prossime date dell’iniziativa – Le giornate di sensibilizzazione dedicate alla lotta contro l’osteoporosi continuano al Centro di Medicina nelle sedi di Treviso (mercoledì 29 ottobre, mattina) e a San Donà di Piave (pomeriggio, mercoledì 5 novembre).
Grazie alla disponibilità e collaborazione della Unità per la diagnosi e la cura dell’osteoporosi del Centro di Medicina, formata dagli specialisti dottor Claudio Dotta e dottoressa Maria Rosa Orlando e dai tecnici radiologi, vengono effettuate una serie di visite ed esami a titolo gratuito. Info sul sito www.centrodimedicina.com .
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