Nel 2014 richieste di indennizzo dai privati per 544 mila euro
Ammontano a 544 mila euro le richieste di indennizzo presentate dai privati alla Provincia di Udine per danni agli autoveicoli causati dall’impatto con cinghiali, cervi e caprioli. Sinistri avvenuti nel 2014 per i quali 220 cittadini chiedono i rimborsi. Ma la Provincia di Udine, come già accaduto nel 2014 per le istanze di risarcimento presentate nel 2013, non ha nel suo bilancio la disponibilità finanziaria per soddisfare le richieste degli automobilisti a causa del taglio dei trasferimento di risorse da parte della Regione. Ecco perché il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e l’assessore alla caccia e pesca Marco Quai hanno inviato una lettera alla Direzione regionale preposta – servizio caccia e risorse ittiche, per richiedere il trasferimento a palazzo Belgrado di un importo adeguato per poter accogliere le numerose richieste pervenute all’Ente. “Si ripete purtroppo quanto già accaduto l’anno scorso – commenta Quai – malgrado i diversi solleciti e le segnalazioni dell’impossibilità per l’amministrazione provinciale di soddisfare le richieste legittime presentate dai cittadini in base alla legge. E’ necessario, inoltre, che la Regione preveda uno stanziamento anche per le domande che giungeranno nel 2015 sia per quanto riguarda gli indennizzi agli automobilisti sia per le coltivazioni agricole”. “Va detto, aggiunge Quai – che quelle richieste dalla Provincia di Udine sono risorse che spettano al territorio: derivano, infatti, dal pagamento della tassa regionale effettuato dai cacciatori per poter esercitare l’attività venatoria. In Provincia di Udine ci sono circa 6.000 cacciatori ai quali la Provincia rilascia il tesserino a fronte del versamento di un’imposta pari a 84 euro. Solo per il nostro territorio dunque il plafond da stanziare dovrebbe attestarsi sull’ordine dei 500 mila euro”.
Il fondo deputato a pagare gli indennizzi (il contributo erogabile copre fino all’80% della spesa ammissibile per quel che riguarda i sinistri e i danni alle coltivazioni), è previsto dall’articolo 10 legge 6 del 2008 “Disposizioni per la programmazione faunistica e per l’esercizio dell’attività venatoria”.
Oltre ad affrontare il problema delle risorse, la “Provincia di Udine – specifica Quai – si è attivata per individuare soluzioni in grado di contenere le cause dei sinistri e dei danni, ovvero, in particolare, l’elevato numero di cinghiali sul nostro territorio. In collaborazione con il comune di Pagnacco, recependo una proposta progettuale avanzata dalla locale Riserva di Caccia e condivisa dall’amministrazione comunale, sarà avviato a breve un progetto sperimentale che prevede il posizionamento su strade provinciali di dissuasori ottici e di tipo acustico per impedire a cinghiali e caprioli di attraversare la strada in concomitanza con il passaggio dei veicoli prevenendo così l’impatto con i mezzi e quindi i possibili danni”. “E’ una soluzione altamente innovativa già in uso in Germania, in Austria e in Svizzera – precisa Quai – che ha registrato ottime performance: i sinistri causati da animali selvatici sono diminuiti di quasi il 50% con un chiaro beneficio sia per gli utenti della strada – vista la riduzione degli impatti conseguenti all’attraversamento degli animali – sia per la prevenzione e la salvaguardia della fauna selvatica locale”. Il progetto che implica una spesa di 10 mila 200 euro sostenuta dall’amministrazione provinciale, consiste nell’istallazione di 240 dissuasori bianchi o colorati sui paracarri stradali e di 40 dissuasori acustici. I primi sfruttano il fascio di luce di fari dell’auto deviandolo verso i lati della strada al fine di dissuadere l’animale dall’attraversare, i secondi – sempre al passaggio del veicolo – emettono ultrasuoni percepiti dagli animali e non dall’uomo.