Cervignano del Friuli, 10 feb – “Dopo aver definito e avviato
la riforma della sanità, ora abbiamo il dovere di ragionare su
come modificare il sistema dei servizi sociali per migliorarli e
rafforzarli, per renderli sempre più coerenti, per sviluppare una
vera integrazione sociosanitaria, individuando risposte adeguate
alle mutate esigenze e a richieste sempre crescenti. In questo
percorso partiremo dalle esperienze positive, radicate sul
territorio, come quella del C.A.M.P.P.”
Lo ha detto oggi a Cervignano del Friuli l’assessore alla salute,
alle politiche sociali e all’integrazione sociosanitaria, Maria
Sandra Telesca, che ha fatto visita ad uno dei sette centri
diurni del Consorzio per l’Assistenza Medico PsicoPedagogica
(C.A.M.P.P.), istituito nel 1966 per dare una risposta ai bisogni
dei bambini svantaggiati psichici della provincia di Udine e che
attualmente opera per conto di 31 Comuni della ‘Bassa Friulana’ e
dell’Amministrazione provinciale di Udine, garantendo assistenza
diretta a 141 persone con disabilità più o meno gravi e
favorendo, parallelamente, l’inserimento lavorativo di altre 400
persone.
Rivolgendosi al presidente del Consorzio, Avellino Masutto, ai
consiglieri di amministrazione, a diversi operatori e al
consigliere regionale Pietro Paviotti, l’assessore Telesca,
nell’esprimere “grande apprezzamento” per quanto fa il CAMPP, ha
ribadito che ogni riforma avviata dalla Giunta regionale ha
l’unico obiettivo di “utilizzare al meglio le risorse pubbliche”.
“Specie per garantire la salute dei cittadini, per affrontare le
fragilità e le disabilità, l’unica vera preoccupazione – ha
evidenziato – consiste nel verificare, passo dopo passo, se
stiamo spendendo bene ciò che abbiamo a disposizione,
nell’interesse dell’intera nostra comunità regionale”.
In merito a certe preoccupazioni, manifestate oggi, rispetto alle
novità determinate dalla riforma sanitaria (che ha definito una
nuova articolazione dell’Azienda Bassa Friulana e Isontina in cui
opera il Consorzio) e dalla riforma delle Autonomie locali, con
le Unioni di Comuni e con il previsto superamento della Provincia
di Udine, che è uno dei soci del Consorzio, Telesca ha fornito
ampie rassicurazioni, definite dal presidente Masutto “preziose
parole di rasserenamento”.
“Il fatto che sia in atto una riorganizzazione del modello
territoriale comunale e si vada verso il superamento delle
Province non significa che si interromperanno delle funzioni, ma
semplicemente che si trasferiranno le competenze alle nuove
realtà. Avremo la cura di far sì che questo percorso si sviluppi
senza traumi”, ha affermato l’assessore regionale, ricordando tra
l’altro che la proposta della Giunta sulle Unioni dei Comuni non
a caso parte dal positivo modello degli Ambiti sociosanitari.
E nel frattempo “nulla si interrompe. Non abbiamo fretta.
Intendiamo sviluppare un ragionamento e un confronto con tutti i
portatori di interesse, e quindi con gli enti locali, le aziende
sanitarie, realtà importanti come la vostra”, ha aggiunto
Telesca, invitando anche il presidente Masutto e il CdA al
dialogo con l’altro Consorzio che opera nel contesto territoriale
della nuova Azienda per l’assistenza sanitaria, il CISI,
Consorzio Isontino Servizi Integrati. “Mi aspetto proposte per
individuare formule nuove”, ha concluso.
Promozione della persona con disabilità e dei suoi diritti
civili, nel rispetto della dignità umana; permanenza in famiglia,
integrazione nel contesto socio-culturale e territoriale di
appartenenza e inserimento nel mondo del lavoro; prevenzione e
riduzione degli stati di emarginazione; superamento delle logiche
di assistenzialismo sono le finalità del Consorzio, che conta su
una struttura residenziale, a Sottoselva (Palmanova) per i casi
più gravi, e in sette centri diurni. Ha un bilancio annuo di sei
milioni di euro, di cui la metà è messa a disposizione dalla
Regione. La restante parte è frutto del contributo della
Provincia, dei Comuni e delle rette di degenza.