Alcuni latisanesi, amanti della buona tavola, rispettosi delle tradizioni e innamorati del territorio, hanno dato vita a Latisana alla “Confraternita del Vin Nostràn”. L’Associazione, senza scopo di lucro, nasce con l’intento di promuovere la conoscenza, la valorizzazione, e la diffusione della produzione viticola del latisanese e in particolare modo quella legata al vino Nostràn; di sviluppare, ed esaltare le migliori tradizioni della Bassa friulana della cultura vitivinicola, oleicola ed enogastronomica; di individuare prodotti alimentari e vinicoli le cui modalità di produzione sono legate ad un territorio, nell’ottica della salvaguardia della biodiversità, promuovendone la conoscenza e le produzioni eco-sostenibili; è con questo spirito che la Confraternita tutela, promuove, valorizza e salvaguarda il vino Nostràn, le uve che concorrono alla sua produzione e il suo territorio d’origine.
Il Vin Nostràn, vino di Latisana, gode ancora di credito secolare, testimoniato da immagini e ricordi e immortalato nella famosa villotta “ Volin bevi, tornà a bevi, di chel vin ch’al è tant bon: al è vin di Latisane vendemat su la stagion”. Purtroppo però sono pochi i produttori di questo uvaggio e scopo della Confraternita è appunto quello di dare nuovo lustro a questo vino bandiera del territorio. La serata costituente è stata, ovviamente accompagnata da piatti ricchi: Sòpa còada, masurins e capriolo, accompagnati da vini rossi del Veneto, del Friuli e della Toscana e da tre bottiglie di Nostràn, uno di Paludo (base clinto) e due di Crosere e Latisanotta (base refosco e altri).
I vini, peraltro giovani, buoni se bevuti da soli, devono ancora migliorare per competere con i “cugini” più blasonati e questo rafforza la volontà di contribuire, assieme ai viticoltori, a riportare il “Nostràn” ai fasti di un tempo.