Il Comune di Pordenone, in veste di editore, è trai finalisti del “Pictures of the year International POYI”, uno dei più prestigiosi concorsi internazionali di fotografia al mondo.
Il riconoscimento, importantissimo, è stato conseguito con il libro Ashes/Ceneri, catalogo della recente, fortunata mostra di Pierpaolo Mittica, realizzato da Roberto Duse e Carlo Rossolini (obliquestudio.it), contenente i saggi di Angelo Bertani (anche curatore delle mostra), Charles – Henri Favrod, Pierpaolo Mittica, Naomi Rosenblum e Luis Sepúlveda.
Arrivare a classificarsi tra i sei volumi fotografici finalisti del POYI è impresa davvero eccezionale. Basti dire che la giuria, composta dai maggiori esperti mondiali, ha selezionato il volume pordenonese dopo uno screening su ben 52 mila opere in concorso: opere presentate da editori e fotografi di 71 diverse nazioni.
Il concorso statunitense è considerato come il Nobel della fotografia. Vanta una tradizione di ben 72 anni, essendo nato come concorso annuale per il fotogiornalismo nel 1944, indetto dall’istituto di giornalismo del Missouri Donald W. Reynolds.
Il Pictures of the year International POYI premia, ogni anno, le eccellenze del fotogiornalismo in diverse categorie: fotogiornalismo, visual editing e multimedia on-line.
“A far emergere, tra le altre 52 mila in concorso, questa nostra opera – afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Pordenone Claudio Cattaruzza – credo sia stata la qualità e l’intensità del lavoro di Mittica, innanzitutto. Ma anche la terribile attualità della tematica da lui affrontata. Ashes / Ceneri. Racconti di un fotoreporter ci trasmette, senza alcuno sconto, i devastanti effetti sociali e/o ecologici causati dallo sfruttamento degli uomini e dell’ambiente in varie parti del mondo. Ma, in positivo, indica l’urgenza di una svolta epocale e di una rinascita, proprio a partire dalla conoscenza di ciò che, anche negli ultimi decenni, è stato provocato da ciniche scelte politiche ed economiche”.
In Ashes / Ceneri. Racconti di un fotoreporter, Mittica ha scelto di documentare 10 ordinarie emergenze: Balcani: dalla Bosnia al Kosovo, 1997-1999, Incredibile India, 2002-2005; Chernobyl l’eredità nascosta 2002-2007; Vite riciclate, 2007-2008; Kawah Ijen – Inferno, 2009; Piccoli schiavi, 2010; Fukushima No-Go Zone, 2011-2012; Karabash, Russia, 2013; Mayak 57, Russia 2013; Magnitogorsk, Russia 2013. Dieci indagini che rappresentano altrettanti violenti squarci di realtà, notissime o quasi sconosciute, dove la sofferenza, l’abbruttimento, la violenza sono regolare, accettata quotidianità. Dieci storie di contrasti emozionali, di mondi dove “l’altro mondo”, quello dei ricchi, fa comunque capolino in un cartellone pubblicitario, in un marchio che propaga lontani status symbol. Luoghi, o meglio “non luoghi”, fatti di violenze, dove il sorriso di un bimbo dal davanzale di un tugurio sembra comunque esprimere speranza. O forse solo temporanea illusione.
Pierpaolo Mittica è un fotografo particolarmente attento alle tematiche sociali e ambientali. Si è occupato soprattutto degli oppressi, degli ultimi e delle persone che non hanno diritto di parola nei luoghi più difficili del terzo mondo. E, negli ultimi anni, ha iniziato a indagare sui più gravi disastri ecologici che hanno afflitto l’umanità e distrutto l’ambiente.
Mittica viene definito come “fotografo umanista”, dove l’aggettivo si presta a interpretazioni affatto diverse. E’ pordenonese (qui è nato nel 1971) e qui, al CRAF ha ricevuto la sua preparazione scolastica proseguita con docenti come Charles – Henri Favrod, Naomi Rosenblum e Walter Rosenblum, che egli considera il suo mentore. Ma egli è ormai cittadino del mondo.
Le sue fotografie sono state esposte in Europa, negli Stati Uniti e nel 2011 alla Biennale di Venezia; pubblicate da quotidiani e riviste italiani e stranieri, tra cui l’Espresso, Alias del Manifesto, Vogue Italia, Repubblica, Panorama, il Sole 24 ore, Photomagazine, Daylight Magazine, Japan Days International, Asahi Shinbum, The Telegraph, The Guardian. La mostra Chernobyl l’eredità nascosta è stata scelta nel 2006 dal Chernobyl National Museum di Kiev in Ucraina come mostra ufficiale per il ventennale del disastro di Chernobyl. L’elenco dei riconoscimenti che gli sono stati assegnati è lunghissimo e di assoluto prestigio, alle sue opere sono state dedicate monografie edite da editori specializzati di diversi Paese, così come le sue immagini sono patrimonio di grandi musei e collezioni internazionali.