Barberio, “La Serracchiani segua le politiche di sostegno all’occupazione del Governo Renzi”
Sono 493 ad oggi le domande presentate dalle aziende per ottenere incentivi finalizzati alle assunzioni di personale a tempo indeterminato (251 domande), determinato (42) o per le stabilizzazioni (200). Ma il plafond per soddisfare tutte le istanze è insufficiente tant’è che la disponibilità di fondi era già esaurita all’inizio del mese mentre la finestra temporale per presentare le domande scade domani, martedì 31 marzo. La quota che quest’anno la Regione ha trasferito alla Provincia di Udine è la più bassa di sempre: solo 1 milione 255 mila euro, un quantitativo in drastica flessione rispetto alle annualità precedenti. Erano, infatti, oltre 4 i milioni messi a disposizione dell’Ente per la stessa finalità nel 2014 (polverizzati in pochi mesi a fronte di un arco temporale per presentare le istanze di 9 mesi) a fronte degli 11 milioni nel 2013. “Inoltre – segnala l’assessore provinciale al lavoro Leonardo Barberio – non sono stati riammessi gli incentivi per la neoimprenditoria, strumento che ha funzionato nel dare ossigeno per la creazione di nuove imprese e quindi a nuove realtà con relativa possibilità di inserimento occupazionale per i lavoratori”. “Il plafond assegnato quest’anno per le assunzioni – precisa l’assessore – non ci consente di accogliere tutte le richieste. Un vero peccato non poter rispondere alle esigenze degli imprenditori che possono usufruire di un sostegno economico alle assunzioni ma anche ai lavoratori stessi che, proprio grazie agli incentivi, hanno maggiori opportunità di collocarsi nel mondo del lavoro vista anche la pesante crisi che continua ad attanagliare l’economia locale”. Da segnalare che il regolamento, quest’anno, sosteneva tra le varie fattispecie il ricollocamento di lavoratori uomini over 55, una fascia molto delicata che, con difficoltà, rientra nel mercato del lavoro se non in possesso di un’alta specializzazione. Per quanto riguarda le caratteristiche dei beneficiari, si tratta di imprese che intendono assumere lavoratori provenienti da settori in grave crisi occupazionale, assumere personale a tempo determinato, trasformare i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. A seconda dei casi, il contributo una tantum va da un minimo di 2 a un massimo di 7 mila euro per ogni assunzione effettuata. La Provincia di Udine ha più volte segnalato alla Regione l’inadaguatezza dello stanziamento “ma nessun correttivo al momento è stato preso”, aggiunge Barberio nel rimarcare la differenza di atteggiamento tra il governo centrale e quello regionale in questa materia. “E’ notizia di questi giorni, infatti, che gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato (fino a 8 mila 60 euro per tre anni, pari a circa 24 mila euro nel triennio per le aziende) inseriti nel Jobs Act, si concretizzano in circa ottantamila assunzioni, da non confondere, comunque, con nuovi posti di lavoro. Che si tratti di stabilizzazioni o di nuove assunzioni è relativo: la misura comunque intercetta un doppio bisogno. Un sostegno alle imprese e ai lavoratori che, in Fvg, invece non è sufficiente per sostenere la tanto auspicata ripresa considerando che i due benefici, quello nazionale previsto dal Jobs Act ed eventualmente quello regionale della legge 18/2005, sono cumulabili”.