“Siamo finalmente giunti all’atto
finale di revisione del sistema delle Ater, che altro non è che
il primo passo posto con la legge regionale 20 del 2013 alla base
della riforma complessiva del sistema ‘casa’. Un traguardo che
raggiungeremo entro la fine del 2015 con i successivi passaggi
normativi”.
Questo il commento dell’assessore regionale all’Edilizia e Lavori
pubblici, Mariagrazia Santoro, dopo l’odierna approvazione
definitiva da parte della Giunta regionale del Piano di
convergenza del Sistema regionale delle Aziende territoriale per
l’Edilizia residenziale/Ater.
Santoro ha voluto ricordare il percorso che dall’approvazione
della legge regionale 20/2013 ha portato all’approvazione
definitiva, passando per il parare unanime della Commissione
regionale per le Politiche Socio-Abitative e per il parere
positivo della IV Commissione regionale, oltre a due importanti
innovazioni gestionali introdotte proprio con la legge 20:
“abbiamo rivoluzionato la governance delle Ater, passando da un
cda di 10 componenti a 5 amministratori unici e da 5 collegi dei
revisori ad un unico collegio. Questa razionalizzazione ha
comportato un risparmio immediato di circa 160 mila euro
all’anno. A queste si aggiunge l’introduzione del tetto massimo
per il compenso dei direttori Ater, equiparato a quello dei
direttori centrali regionali, e l’utilizzo di risorse interne per
tali ruoli che ha portato un ulteriore risparmio di 500 mila euro
all’anno”.
“Con questo Piano di convergenza – ha proseguito Santoro –
abbiamo voluto mettere in pratica tutte le sinergie ed
omogeneizzazioni possibili tra le cinque Ater, creando un unico
Sistema regionale, che dia risposte analoghe a problemi analoghi
anche se in territori differenti, e che al contempo garantisca
sul territorio la permanenza dei presidi principali rivolti
all’utenza. Questa è anche la filosofia che guiderà la riforma
complessiva: cercare di migliorare il presidio sul territorio
ottenendo però trattamenti omogenei e possibilmente risparmi
derivanti da messa a sistema di molti servizi interni”.
Il Piano guarda da un lato all’organizzazione delle Aziende e
dall’altro al trattamento degli utenti dei servizi di edilizia
sovvenzionata.
La prima parte del Piano si sviluppa in cinque progetti
concernenti: la Programmazione e Gestione contabile e di
Bilancio, con l’obiettivo di rendere uniforme la lettura e la
conseguente gestione dei cinque bilanci; la Gestione del
Personale, con l’obiettivo di uniformare l’aspetto contabile e
quello dei trattamenti economici dei dipendenti; le Gare
d’appalto e i Contratti, con l’obiettivo di uniformare capitolati
e regolamenti per gli appalti di lavori e utilizzare uniche
centrali di committenza per beni e servizi comuni a tutte le Ater
tramite convenzione; gli Uffici Legali; i Servizi informatici, da
rendere comuni in tutte le Ater, con soluzioni uniformi che
riducano ed ottimizzino i costi di funzionamento, oltre ad
aumentare l’efficacia operativa.
La seconda parte del Piano si occupa del trattamento dell’utenza
in essere e futura, con l’obiettivo di praticare sull’intero
territorio regionale l’uniformità di trattamento, riducendo le
diversità anche attraverso l’introduzione di criteri di calcolo
degli affitti comuni su tutto il territorio regionale e che
potranno essere legati ad alcuni parametri oggettivi quali
l’efficientamento energetico degli edifici o il peso delle spese
condominiali.
La novità principale riguarda l’introduzione, a partire dal 2016,
del criterio di determinazione dei canoni di locazione sulla base
del parametro Isee e non più del reddito, come richiesto da tutte
le parti sociali.
In tale quadro vengono recepite anche le novità importanti
dettate dalla legge regionale 15/2014, che prevede l’introduzione
degli indicatori Ise-Isee anche nel sistema dell’edilizia
sovvenzionata, per quanto attiene all’accesso e alla perdita del
beneficio, nonché per la quantificazione del canone di locazione
da applicare a ciascun inquilino in base alla propria condizione
economica ed alle caratteristiche dell’alloggio locato.
Già dal corrente 2015 i bandi di concorso per l’assegnazione
degli alloggi prevedono obbligatoriamente la valutazione degli
indicatori Ise-Isee, mentre per i canoni di locazione l’avvio
dell’utilizzo di questi parametri avverrà con l’1 gennaio 2016. E
sempre da tale data, il sistema regionale delle Ater dovrà
praticare condizioni di equità di trattamento sull’intero
territorio regionale, sia nella definizione complessiva dei
canoni di locazione, sia nella quantificazione del canone congruo
da applicare uniformandone l’importo a parità di condizioni.