“Cinque Lions a Udine sono troppi: fondendo i club della città si offrirebbe una qualità migliore di intervento. E’ ora di fare un passo indietro”. Così l’avvocato Enrico Leoncini, presidente uscente del Lions Udine Host (a raccogliere il testimone sarà Vittorio Segatti), il più antico di Udine, ha commentato il volume “La forza delle idee. I nostri primi sessant’anni”, un libro che intende dare un contributo alla memoria di Udine, “poichè i 60 anni di Udine Host costituiscono una delle tessere sociali e culturali di cui si compone il tessuto cittadino e racchiude anche capitoli decisivi della storia del Friuli: dalla nascita dell’unversità alla ricostruzione del post terremoto”.
Il sodalizio udinese, ospite della Fondazione Crup, ha voluto presentare alla cittadinanza il libro sul 60° dalla sua fondazione facendo il punto sul futuro del club, “istituzione insuperata – ha ribadito Leoncini -; al contrario di onlus e associazioni che fanno come noi found raising ma senza vincoli, il Lions si basa sui valori dell’amiciza e della convivialità. La formula cena più relatore funziona sempre, il suo codice è più che mai attuale. Solo che oggi il Lions è composto non più da una élite privilegiata, bensì da persone di buona volontà”.
All’evento erano presenti l’autore del volume, prof.Carlo Venuti, storico conservatore della Guarneriana di San Daniele, e il vicesindaco Giacomello. “Un grosso patrimonio documentario, quello raccolto soprattutto dal socio Mangiarotti – ha spiegato lo studioso -. Dei veri e propri trattati che abbiamo riletto in chiave diacronica, lasciando che i vari temi viaggiassero a cavallo di questi 60 anni: in tempi non sospetti si parlava di Inps e Inam, e già negli anni 50 a Udine si concordava sulla gratuità dell’assistenza sanitaria e del problema dei manicomi”. “I Lions sono stati precursori per la città di Udine – ha confermato il vicesindaco –, aprendo strade e dando lustro alla città anche fuori dai confini regionali. Ringrazio questa seconda generazione che sta portando avanti i valori dei loro padri”.