
Cantavano così Morandi, Ruggeri, Tozzi quando vinsero sanremo ed è quello che ci si chiede a Udine. Manca un centrocampista dai piedi buoni ed una punta da crescere bene. Non sono un fine intenditore di calcio come coloro che credono di avere la verità in tasca e rigorosamente dopo la partita sanno sempre cosa fare. Non seguo le vicende di mercato in quanto si dice di tutto ed il contrario di tutto e fin che non si chiude solo pochi eletti sanno i reali movimenti. Ciò detto, vedo tutti molto preoccupati perchè tutto si muove, comprese le 2 società amiche d’ europa, tranne il mercato dell’ Udinese. I ruoli sulla carta verranno coperti degnamente, con le nuove regole e per i posti che ci sono, prima di acquistare bisogna cedere e liberare posti, per poi fare acquisti oculati e senza sbandierarne troppo il valore in quanto falchi, che pagano più della SPA bianconera ce ne sono molti, Sassuolo incluso. Sembra che l’ Udinese sia diventata la ruota di scorta dei cugini britannici, ma non è così, a parte che li il campionato comincia prima e se ci si vuol salvare bisogna sgambettare per tempo, ora il calcio è business e per sopravvivere è così che bisogna fare. Non stò incensando la società bianconera, la quale dovrà comunque decidersi ad aumentare gli stipendi per non farsi sfuggire i giocatori perchè una neopromossa paga di più, dicevo che sulla carta i ruoli saranno coperti, sul campo si vedrà. Si lo sapremo quando Colantuono, uomo di campo e fatica, di quelli che a Udine piaceranno di certo anche se per ora non ha acceso gli entusiasmi, cercherà di assegnare ad ognuno il proprio ruolo dove bruciare l’ erba e sputare sangue, dove aiutarsi a vicenda per creare un gruppo capace di far rivedere calcio. Lui ci proverà di certo e per farlo avrà bisogno di un cronometro a centrocampo e di una punta vera che son certo arriveranno ed allora quale è il problema? Il problema non è che mancano giovani, ce ne sono in abbondanza, l’ errore è la mancanza di avvicendamento graduale, avete presente l’ apprendistato nelle aziende? A Udine c’era, forse la Freud aiutava a quei tempi, il giovane apprendeva dal giocatore fatto, l’ anno dopo giochicchiava ed il terzo sostituiva il ‘maestro’ che partiva per altri lidi rimpinguando le casse societarie senza lasciare grosse mancanze sul campo. Così si è passati da Isla a Basta, da Asamoah a Badu e molti altri. Certo a volte si può sbagliare ma così c’è modo di accorgersene, bene o male l’ avvicendamento dovrebbe avvenire in 2 o 3 anni, mentre ora si vende ed appena venduto si compra qualcuno che si vorrebbe partisse già a 1000 ma così non è quasi mai, Allan ne è la prova e forse lo sono molti altri ceduti prima del tempo. Il problema quindi non è acquistare, ma dare il tempo agli atleti di dimostrare il loro valore. Non tutti si chiamano Danilo che al primo anno era già perfetto, Pizzarro, Sanchez, Di Natale non sono personaggi di poco conto ma persino loro prima di lasciare il segno han dovuto sudare, quindi figuriamoci chi magari non ha piedi così fatati…Il tempo è denaro, nel senso che forse attendere un attimo in più può rendere più della frenesia di vendere. Aspettiamo e vediamo se il nuovo Pizzarro, io prenderei pure il vecchio, ed il nuovo Di Natale arrivano per ricominciare da quello che a parere mio sarà il vero anno zero.