Via libera da parte della Giunta provinciale a contributi per 41 mila 500 euro finalizzati alla tutela e alla conservazione dei prati stabili ovvero quelle porzioni di terreno che deve essere lasciato a vegetazione spontanea e mantenuto solo attraverso la concimazione e lo sfalcio. Si tratta di particelle richiamate dalla legge regionale 9/ 2005 “Norme regionali per la tutela dei prati stabili” che oltre a istituire l’inventario delle aree (art.6) stabilisce anche il contributo (art.8) la cui concessione, tramite finanziamento regionale, spetta alle Province in base alla legge 9/2008.
Il riparto è stato approvato nell’ultima seduta dell’esecutivo di palazzo Belgrado su proposta dell’assessore provinciale alle attività produttive Leonardo Barberio. Settantasette le domande accolte dopo un’attenta valutazione eseguita mediante il programma Gis Geomedia che controlla l’effettiva inclusione dei prati stabili, oggetto dell’istanza di contributo, nell’inventario cartografico dei prati stabili naturali della pianura. Quello richiesto dai proprietari delle superfici è una sorta di indennizzo-compensazione per mantenere il prato tal quale visto che non è possibile coltivarlo. Un indennizzo significativo – si parte da un contributo forfetario minimo di 250 euro per ettaro o frazioni di esso – , se si pensa all’irrisoria remunerazione percepita per lo sfalcio dei campi. Da un minimo di 250 euro a un massimo di 4 mila 750 euro, gli importi delle risorse assegnate ai beneficiari che sono per la maggior parte privati e aziende agricole. “I prati stabili sono una componente importante della nostra biodiversità locale – commenta Barberio – per questo i proprietari o i conduttori di queste formazioni erbacee spontanee vanno sostenuti nella loro opera di conservazione. L’auspicio è che la forma di sostegno prevista venga sempre mantenuta e in modo congruo”.