AL GIOVANE CRONISTA E SCRITTORE TRIESTINO NICOLÒ GIRALDI IL PREMIO TUTINO GIORNALISTA 2015,
IL CELEBRE RICONOSCIMENTO DELL’ARCHIVIO DEI DIARI ISTITUITO IN MEMORIA DEL SUO FONDATORE SAVERIO TUTINO
LA DIREZIONE ARTISTICA, CHE NELL’EDIZIONE PRECEDENTE PREMIÒ LA GIORNALISTA GIULIA BOSETTI (RAI3 PRESA DIRETTA),
HA SCELTO GIRALDI, AUTORE DEL REPORTAGE DIVENTATO IL LIBRO “LA GRANDE GUERRA A PIEDI”, PER LA CAPACITÀ DI CONIUGARE INFORMAZIONE, EMOZIONE, STRUMENTI DI COMUNICAZIONE MODERNI, SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA E SALVAGUARDIA DELLA MEMORIA
VENERDÌ 18 SETTEMBRE A PIEVE SANTO STEFANO (AREZZO) VERRÀ CONSEGNATO IL PREMIO A NICOLÒ GIRALDI CHE PRESENTERÀ DAL VIVO IL LIBRO E DIALOGHERÀ CON IL GIORNALISTA DELL’ESPRESSO PIER VITTORIO BUFFA E IL DIRETTORE DE IL PICCOLO PAOLO POSSAMAI SULLO STATO DELL’ARTE DEL GIORNALISMO E SUI CONTENUTI DELLE COMEMORAZIONI DEI 100 ANNI DALLO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
DOMENICA 20 SETTEMBRE L’AUTORE SARÀ OSPITE ANCHE DI PORDENONELEGGE, UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI RASSEGNE LETTERARIE IN ITALIA
“LA GRANDE GUERRA A PIEDI. DA LONDRA A TRIESTE SUI LUOGHI DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE”
UN LIBRO DI NICOLÒ GIRALDI (Prefazione di Paolo Rumiz)
INFO su www.gironellastoria.com
Ho cominciato a camminare. Perché ne avevo voglia, perché non sopportavo più l’idea di star seduto. Così, ho deciso di partire. Fare un ponte Londra – Trieste. A piedi. Due mesi circa. Sulle orme del primo conflitto mondiale. Prima di Natale ho scritto: “Parto a maggio”. E a maggio son partito veramente. È il maggio del 2014. Nasce così il viaggio a piedi di Nicolò Giraldi attraverso la memoria della Prima guerra mondiale. Memoria dell’Europa che proprio in quei giorni commemora i cento anni dallo scoppio del conflitto. Memoria individuale perché il giornalista triestino parte accompagnato dal ricordo dell’omonimo bisnonno, fante austroungarico che venne spedito da Pola sull’immenso fronte orientale in Galizia e fatto prigioniero dai Cosacchi. Giraldi realizza un avvincente reportage giornalistico, mescolando regole antiche e linguaggi moderni. Esce di casa e cammina per la strada, si perde tra la gente, osserva e domanda, si esprime attraverso la scrittura, i video, i social media. Ha il merito di raccontare fatti, persone e luoghi che sarebbero alla portata di tutti, perché ci circondano e perché fanno parte della nostra storia, ma che nessuno vede. Il suo lavoro, dal quale è nato il libro “La Grande Guerra a piedi” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, prefazione di Paolo Rumiz), offre un contributo prezioso e innovativo per la conservazione della memoria collettiva. Per tutte queste ragioni, Nicolò Giraldi riceverà il Premio Tutino Giornalista 2015, succedendo alla giornalista Giulia Bosetti premiata lo scorso anno per le rigorose inchieste condotte per il programma televisivo di Rai3 “Presa Diretta”. Il riconoscimento, istituito dall’Archivio dei Diari nel 2013 in memoria del suo fondatore Saverio Tutino, viene attribuito dalla direzione artistica del Premio Pieve e sarà consegnato da Gloria Argelès, moglie di Tutino, venerdì 18 settembre, durante la 31esima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino, a Pieve Santo Stefano (Arezzo). Il giornalista dell’Espresso Pier Vittorio Buffa e il direttore de Il Piccolo Paolo Possamai presenteranno il lavoro di Giraldi e daranno vita a un un dibattito sullo stato dell’arte del giornalismo e sui contenuti delle commemorazioni dei cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. A seguire, domenica 20 settembre alle ore 16:00, Giraldi sarà ospite e presenterà il suo lavoro a PordenoneLegge, una delle più importanti rassegne letterarie italiane. Il tour delle presentazioni sta proseguendo con grande successo in tutta Italia: nei giorni scorsi l’autore è stato protagonista di un bellissimo incontro al festival Adventure Awards a Livigno e a fine agosto approderà a Sambuca Pistoiese e a Fortezza in provincia di Bolzano, una delle località toccate durante il suo viaggio a piedi da Londra a Trieste. Tutte le date e tutte le info sono consultabili su www.gironellastoria.com il sito ufficiale del progetto di Nicolò Giraldi che ha già catturato l’attenzione di numerosi media nazionali e internazionali e che diventerà anche un docufilm.
Un passaggio dalla prefazione di Paolo Rumiz: “… Nel suo viaggio in bilico fra due epoche, Giraldi compie l’unica scelta possibile. Evoca invece di commemorare. Chiama in causa i morti, cerca di parlare con loro. Va oltre il libro di storia. Si sforza di sentire prima di capire. I suoi scarponi diventano quelli del nonno, e così il fango, la pioggia, la sete, il cibo che contiene il sapore dei luoghi….”