Tra nomi, sponsor, ricordi, romanticismi e discussioni siamo arrivati alla prime nel nuovo stadio. Non so come finirà col nome, ma lo stadio in se funziona, sembra un catino rovente di tifo, l’ effetto è davvero incredibile, l’ atmosfera è quella delle partite vere, sanguigne, come nel carattere del mister. L’ Udinese da subito ci mette voglia e grinta, le occasioni ci sono ma il Palermo non stà a guardare, anzi, alla prima svista difensiva una capocciata di Rigoni porta gli ospiti in vantaggio. Il tifo non molla e gli uomini del Cola non si scoraggiano continuano a spingere, corrono, mettono la gamba e questo ci piace, piace un poco meno il numero di palle gol gettateal vento, almeno in 3 occasioni si sarebbe potuto capitalizzare invece… si va al riposo sul risultato di niente a uno dopo che la palla ha anche danzato sulla linea dell’ estremo bianconero ormai battuto ma salvato da un compagno di squadra. I Bianconeri ricominciano col piede sull’ acceleratore e mentre il Palermo stà a guardare i bianchi e neri piacciono per quanto ci provano ma non riescono a concretizzare. La pubblicità anche sugli schermi a volte non permette di vedere i minuti che passano e chissà forse è meglio così perchè non ci si fa condizionare da ‘quanto manca’. E’ unadi quelle partite in cui la palla non vuol entrare, il Palermo se la stà portando a casa con un unico tiro. I Colaboys ci mettono l’ anima, anche il mister le prova tutte, ma il calcio è un gioco e ci vuole sempre il contributo della dea Eupalla. Per me va bene anche così per ora, le maglie sudate, le gambe stanche dopo aver dato tutto e…vada come vada. Certo perdere una partita che ai punti sarebbe stravinta fa rabbia, ma se la strada e’ questa, con un poca di precisione in più, non può piovere per sempre.