Via libera dalla Giunta Fontanini ai criteri per l’individuazione delle priorità per l’erogazione dei contributi finanziati dal “Fondo montagna” 2015. Le domande dovranno essere presentate entro il 20 ottobre di quest’anno; la modulistica è pubblicata nel sito internet della Provincia di Udine (www.provincia.udine.it, sezione economia/zone montane/fondo montagna). Beneficiari delle risorse messe a disposizione dall’Ente, enti locali, imprese, società, associazioni delle zone montane più disagiate, quelle che ricadono nelle fasce B e C. “Per questo riparto – spiega il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini – abbiamo deciso di dare contributi ai Comuni e alle realtà che vivono una condizione di disagio e sfavore ancora più forte rispetto ad altre in virtù proprio della collocazione geografica. Chi vive in alta montagna – aggiunge il presidente -, ovvero in comuni o frazioni che distano molti chilometri dai servizi e dalle opportunità, con il Fondo Montagna 2015 avrà un riconoscimento maggiore rispetto a chi, seppur vivendo in comuni montani, vive più vicino al centro o ad altitudini meno impegnative rispetto ad altre. Cerchiamo così di rispondere a tutte le necessità della popolazione montana per sostenerla nel suo diritto di continuare a vivere in montagna malgrado le difficoltà e gli svantaggi connessi”.
Potranno beneficiare dei contributi per lo sviluppo delle zone montane Comuni, Enti, imprese, cooperative, associazioni, fondazioni e comitati insediati nelle fasce montane B e C. Verranno supportate le istanze che riguardano attività finalizzate allo sviluppo economico, turistico, produttivo, sociale, culturale, educativo e occupazionale. I finanziamenti verranno concessi nello specifico per: progetti e iniziative volte a mantenere sul posto la forza lavoro o a creare nuova occupazione permanente sul territorio con particolare riguardo ai progetti innovativi e tecnologicamente avanzati; acquisto di strumentazione per l’esercizio dell’attività di trasporto e movimentazione; manutenzione di infrastrutture pubbliche e arredi per la promozione di attività artigianali, dei prodotti locali; interventi di ripristino o sistemazione di immobili e forniture di arredamento per ospitare attività istituzionali ed economiche; attività di servizi di prossimità, consegna di generi alimentari, interventi di carattere socio assistenziale a favore di anziani, bambini e disabili.
L’importo massimo concesso non potrà superare il 75% della spesa ritenuta ammissibile; ai privati saranno erogati finanziamenti fino a un massimo di 20 mila euro, 40 mila per i Comuni.