Il turno infrasettimanale di mercoledi’ sera si e’ rivelato poco piu’ di un allenamento, sia per la Roma capolista, andata in vantaggio di ben due reti dopo neanche nove minuti che hanno indirizzato la gara dove i pronostici preventivavano, che per una pessima Udinese capace di salvare molto parzialmente l’onore con la marcatura sul finire di Thereau, dopo che tutto il match era stato un calvario. Il 3 a 1 finale non rende merito ne’ al divario tra le due compagini, ne’ tantomeno alla pochezza della prestazione degli uomini di Mr Colantuono. Adesso e’ ora di correre ai ripari, perche’ se e’ vero che il margine con le ultime e’ tuttora abbastanza rassicurante, e’ altrettanto sacrosanto preoccuparsi per come la squadra si sta esprimendo e per come sono stati raccolti gli 11 punti nelle prime, fin qui disputate, 10 partite di campionato. Faccio notare che, se escludiamo il colpaccio dell’esordio allo Juventus Stadium, gli altri 8 punti sono stati ottenuti contro quattro delle ultime sei compagini della graduatoria. Questo certifica glacialmente il valore dei bianconeri e quindi abbiamo gia’ capito che sara’ la terza stagione consecutiva di sofferenze ad oltranza.
Domenica prossima saremo attesi da un impegno molto difficile, perche’ sotto l’arco del Nuovo Friuli sara’ di scena la regina delle provinciali, quel Sassuolo che si trova in piena zona Europa League, che gioca che e’ un piacere e che quest’anno ha gia’ sconfitto Napoli, Lazio e Juventus (anche se tutte al Mapei Stadium). Sono giunti al terzo anno consecutivo di permanenza nella massima serie, appunto dopo il debutto avvenuto due anni fa, e sono da considerarsi una delle piu’ belle realta’ del campionato. Il loro patron, Squinzi, addirittura sogna un piazzamento europeo e se la marcia degli emiliani sara’ questa, nulla e’ impossibile. Sono guidati da uno degli allenatori emergenti piu’ gettonati. Eusebio di Francesco, che con il suo 4-3-3, marchio di fabbrica al quale rinuncia di rado, fa giocare molto bene i neroverdi e puo’ avvalersi di attaccanti di qualita’, molto duttili e ligi ai compiti tattici a loro affidatigli (non dimentichiamo che quest’anno hanno rinunciato a Simone Zaza, rientrato per fare panchina alla corte della vecchia signora).
Ho citato, e non a caso, tre fattori fondamentali per costruire un piccolo miracolo, perche’ ci vogliono una societa’ solida alle spalle, un buon e magari “moderno” allenatore e giocatori di qualita’ disposti anche a sacrificarsi per il bene della squadra. Toh, sembra che stiamo parlando dell’Udinese di Mr Guidolin…allora se la nostra societa’ e’ la stessa, e non voglio entrare nel ginepraio di quei discorsi relativi al mondo-calcio dei Pozzo, significa che timone e attori non sono all’altezza. Certo una componente e’ strettamente legata all’altra e alle spalle c’e’ sempre la proprieta’, pero’ muoviamoci perche’ non ci saranno sempre tre “sicure” squadre piu’ deboli della nostra a farci da cuscinetto tra la Serie A e la cadetteria. Tra l’altro vedere spettacoli poco edificanti in un impianto meraviglioso come il nuovo stadio fa ancora piu’ male. Appelliamoci quindi all’imprevedibilita’ del football e speriamo che domenica non vinca il migliore…(Nereo Rocco docet)…