Uno dei punti chiave di questo periodo è senz’altro quello di godersi la vita. Bisogna uscire ogni sabato sera per distrarsi, la domenica andare al cinema per rilassarsi… sembra quasi un obbligo ma tant’è. La vita bisogna godersela fino in fondo, festeggiando quanto più si può festeggiare. Poi arriva l’incubo. Quella notizia che non ti aspetti. Quella che ti fa venire la pelle d’oca e che ti fa guardare verso il futuro con profonda tristezza e confusione. Questa notizia arriva dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ovvero un’agenzia facente parte dell’Onu. Ecco. L’Oms ha sancito che la carne rossa è potenzialmente cancerogena e quindi di limitarne i consumi. L’ha detto un’organizzazione a livello mondiale non esattamente la nonna che pensa che il tè alle erbe contenga marihuana. Questa notizia, uscita pochi giorni fa, ha fatto il giro del mondo e delle macellerie in men che non si dica, tanto che si stima già un calo nelle vendite della carne. Oltre alle guerre che sono scaturite tra vegani, vegetariani, carnivori e onnivori, molti non hanno neanche afferrato bene il concetto di “potenzialmente”. Questa parola vuol dire solamente che il consumo della carne rossa (ovvero quella derivata da mammiferi quali bovini, suini e ovini) e della carne lavorata (ovvero per esempio gli insaccati) può incrementare il rischio di contrarre un tumore. In pratica bisogna godersi la vita. Senza una tagliata di manzo ogni tanto però vien tristezza. D’altronde ormai sono decenni che sappiamo che il fumo fa male. Eppure continuiamo a fumare lo stesso. Anche l’alcol fa male. Una festa senza neanche una birretta o un bicchiere di vino però non è il massimo dello sballo. Tutte queste cose sono potenzialmente cancerogene. Eppure ne facciamo largo uso. Perché adesso questo allarmismo riguardo alla carne? Che poi è stato detto di ridurne i consumi non di non mangiarne più. Infatti non penso che molti di noi possano permettersi di mangiare quotidianamente una fiorentina o una bella tagliata di manzo. Nel caso poi in cui qualcuno possa permetterselo, gli riuscirà molto più facile morire di gotta che non di cancro. In ultima analisi la paura è quella di morire. Sarà forse da attribuirsi a questi giorni di festa? Anche se fosse avremo tutti la certezza che, prima o poi, per lo meno una volta l’anno, qualcuno verrà sulla nostra tomba a ricordarsi di noi. Una volta l’anno. Forse alla fine è meglio godersi la vita e mangiarsi una bistecca.