“La Regione ha stanziato 1,6 milioni di euro
per la realizzazione di un edificio da destinare a nuova caserma
della Guardia di Finanza e al recupero urbanistico dell’area ex
caserma Zucchi-Lanfranco di Cividale del Friuli”.
Lo ha evidenziato l’assessore regionale alle Infrastrutture
Mariagrazia Santoro, spiegando che l’intervento si colloca
nell’ambito dell’Accordo di programma stipulato, ma non
finanziato, il 27 maggio 2011 tra il Comune di Cividale del
Friuli, l’Agenzia del Demanio, il Ministero dell’Economia e delle
Finanze per il tramite della Guardia di Finanza e l’ATER di
Udine. La posta è stata inserita nella Legge di stabilità 2016
appena approvata e ripropone il sostegno a tale accordo,
diventando parte integrante e sostanziale dell’Accordo di
Programma.
Oltre alla realizzazione della Caserma e all’avvio della bonifica
di questa grande area abbandonata nel comune di Cividale del
Friuli, l’Accordo prevede che, a fronte della realizzazione della
Caserma, il Demanio Statale trasferirà alla Regione alcuni
immobili attualmente non utilizzati che potranno essere messi a
disposizione per le necessità dell’edilizia residenziale pubblica.
Per Santoro è “un’operazione complessivamente molto virtuosa, che
coniuga l’esigenza di mantenere sul territorio una sede adeguata
per la sede della Guardia di Finanza e la volontà di procedere in
una rilevante opera di recupero urbanistico, mettendo mano
proprio a una delle tante caserme abbandonate della nostra
regione. Da sottolineare anche le positive conseguenze
nell’ambito della risposta ai bisogni dell’edilizia abitativa
nella nostra regione”.
“Lo sblocco dell’Accordo di programma – ha osservato la
presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani – è il
risultato di una forte sinergia territoriale ed istituzionale”.
“Con un cospicuo impegno di risorse da parte della Regione – ha
aggiunto Serracchiani – è possibile avviare un progetto pilota di
recupero di una ex caserma nell’ottica della rigenerazione
urbana, proseguendo così una proficua collaborazione con
l’Agenzia del Demanio, già sperimentata con la sdemanializzazione
di Porto Vecchio a Trieste e con il Programma unitario di
valorizzazione territoriale (PUVaT) di Palmanova e di Gradisca
d’Isonzo”.
“Una collaborazione – ha concluso Serracchiani – che potrà
fornire alla Regione e al territorio gli strumenti per ampliare
l’offerta di edilizia residenziale pubblica”.