Ci eravamo lasciati, prima delle festività natalizie, dettandoci un comando. Un intenzione ben delineata che diceva che bisognava assolutamente compiere una piccola impresa. Il dovere era quello di inanellare quelle due vittorie che, allorquando colte, avrebbero consentito all’Udinese bandiera del Friuli di portarsi a quel punto di classifica che in qualche modo rappresentava e rappresenta l’approdo della media soddisfazione sul piano sportivo, possiamo proprio dire. E ora abbiamo l’immensa soddisfazione di avere colto un primo obiettivo parziale. Possiamo infatti già dire di essere a metà dell’opera, dopo la vittoria in campionato sull’Atalanta che è assai significativa nell’economia delle lotte di classifica. Ora siamo già a 24 punti sonanti in classifica, una cifra che incomincia già ad essere lusinghiera se pensiamo che ci troviamo appena a metà del percorso totale da finalizzare. Siamo giusto al giro di boa, si potrebbe dire, e praticamente possiamo dire di essere già quasi soddisfatti, se pensiamo che all’appello manca soltanto una spanna. Manca giusto giusto l’altra vittoria che si richiede in questa fase alla squadra bianconera, colta la quale potremo dire davvero di avere ottenuto un traguardo lusinghiero, alla luce delle possibilità bianconere il cui picco si potrebbe dire passi appena qualche spanna più sopra. Chi l’avrebbe mai detto che una squadra che per rendimento ha tossito fino a novembre inoltrato riuscisse a compiere, al cospetto di una classifica a dire il vero già corta di suo, quel piccolo grande colpo di reni che le consente di presentarsi con l’onore delle armi, come si suol dire, al momento del primo vero, sostanziale ed incontrovertibile, bilancio stagionale. I primi conti si fanno a metà percorso, e questo è un dato di fatto ineludibile. Ma in questa stagione possiamo dire davvero di essere arrivati al momento della prima vera resa dei conti ottenendo davvero un risultato che al momento ci soddisfa quasi appieno. Ora dovremo compiere però un altro piccolo sforzo, ossia quello di mettere la ciliegina al di sopra di una torta davvero sostanziosa. E per farlo basterà scendere a Modena con la stessa motivazione ottimale propria di quella squadra che solamente a metà della settimana corrente ha dato del filo da torcere (e non gliene ha dato poco) ad una Atalanta che a dire il vero allo Stadio “Friuli” di Udine avrebbe dovuto impegnarsi un bel po’ di più per soddisfare addetti ai lavori e non. Ma questo è per noi è un dato secondario, poiché noi vogliamo come sempre focalizzare l’attenzione sullo status quo relativo all’Udinese, facendo il punto della situazione in maniera per quanto possibile puntuale. E stavolta per noi il compito non è così proibitivo, perché è facile capire che come detto una Udinese determinata come quella che stava per annichilire con un risultato tondo tondo l’Atalanta, nella partita nella quale per pochissimo l’Udinese non è riuscita a mantenere inviolata la propria porta, potrà avere una cospicuo margine di possibilità sul campo del Carpi, che come sappiamo gioca a Modena. Un campo non facile da espugnare quello degli emiliani, ma la faccia dell’Udinese che come detto ha avuto vita abbastanza facile contro l’Atalanta ci fa davvero ben sperare. Basterà ora essere consapevoli del fatto che la squadra se vuole può davvero governare le proprie situazioni a piacimento, per prendere nella maniera migliore quella che senza dubbio possiamo definire la trasferta della vita, quella della massima soddisfazione per una Udinese che oramai quel che vuole ce l’ha a portata di mano. Quando diciamo “quel che vuole” ovviamente facciamo riferimento alla quota salvezza, che anche quest’anno si dovrebbe attestare intorno alla quarantina di punti minimi sufficienti, anche se vi è la speranza che per la stagione in corso l’asticella si abbassi alla luce delle attuali dinamiche di classifica. Quindi se già ora manca da compiere, per la sola salvezza, ancora un terzo del percorso mantenendo la medesima marcia tenuta sino ad oggi o quasi, non osiamo pensare ora dove potrà arrivare questa Udinese se solo si farà forte dei propri mezzi. La gara contro l’Atalanta ha confermato come questa squadra abbia in sé grandi qualità che ora deve soltanto ratificare potendo iniziare a godere anche del beneficio della continuità. Non vogliamo farci illusioni eccessive intorno al risultato finale che questa squadra potrà cogliere, ma siamo convinti che se l’Udinese potrà nel tempo mantenere con costanza la qualità e quantità di gioco espressa contro l’Atalanta questa squadra potrà davvero iniziare a far parlare di sé non per le occasioni che essa ha lasciato per strada, anche se a dir la verità queste non sono ancora eccessive e smisurate, ma per i grandi numeri che mantenendo il passo attuale questa squadra potrà esprimere. Quel che importa comunque d’ora in poi sarà saper mantenere i nervi saldi ed i piedi per terra, senza montarsi la testa. Questo è il primo passo per guadagnare, partita dopo partita, quella continuità di rendimento che sinora è stato l’unico ingrediente a fare difetto all’Udinese, ossia una continuità di rendimento sufficiente. Bisogna continuare a giocare almeno con le credenziali che si sono spese contro l’Atalanta, e bisognerà farlo il più possibile di qui alla fine. Tutto il resto vien da sé, e vi è proprio l’impressione che continuando di questo passo i frutti tratti dalla cura Colantuono saranno molto più cospicui di quelli che sinora, ragionevolmente, ci potevamo attendere. Figuriamoci poi quali potranno essere i risultati se questa squadra sarà puntelllata a dovere in sede del calciomercato, nelle logiche specifiche del quale avremo modo di entrare debitamente nelle prossime puntate di Punto Bianconero. Anche se siamo a buon punto con la squadra, intervenire rinforzando la squadra in vista di una stagione che si protrarrà ancora per qualche mese, comportando come è logico il logorio per gli uomini attualmente a disposizione, e un passo ineludibile, anche se costerà sacrifici dal punto di vista economico ma come sappiamo per stare in A dei soldi vanno spesi, forse in misura evidentemente maggiore rispetto agli sforzi specifici, pur più che degni di considerazione, compiuti dalla proprietà targata Famiglia Pozzo in questi ultimi tempi.
Articolo di
Valentino Deotti
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