Concentrare a Latisana il punto nascita di
riferimento anche del territorio sul quale insiste l’ospedale di
Portogruaro. L’ipotesi è formulata in una lettera che la
presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, e l’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca,
hanno inviato nei giorni scorsi al presidente del Veneto, Luca
Zaia e all’assessore alla sanità e programmazione
socio-sanitaria, Luca Coletto.
Nel ricordare che in Friuli Venezia Giulia “stiamo riorganizzando
la sanità, rivedendo le funzioni ospedaliere e territoriali per
renderle più aderenti ai bisogni dei cittadini e soprattutto per
migliorare sempre di più la qualità e la sicurezza delle cure”,
Serracchiani e Telesca hanno segnalato a Zaia e Coletto che
“recentemente sono circolate notizie e dichiarazioni, riprese
dalla stampa, relative ad una già avvenuta chiusura del punto
nascita di Latisana, per il quale invece la Regione deve ancora
assumere una decisione definitiva”.
“Il punto nascita di Latisana – hanno precisato – è
effettivamente in discussione, perché il numero dei parti in
quella sede è al di sotto della soglia minima dei 500 e si
riscontrano gravi difficoltà nel reperire i pediatri necessari a
rispettare gli standard di sicurezza. Una situazione che
rappresenta motivo di grande preoccupazione, per eventuali rischi
cui potrebbero essere esposte le pazienti e i neonati”.
“Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, la
decisione di riaprire il punto nascita di Portogruaro – hanno
scritto Serracchiani e Telesca – dipenderebbe dalla eventuale
chiusura di Latisana”.
Da qui la proposta di “stipulare un accordo tra la Regione Veneto
e la Regione Friuli Venezia Giulia finalizzato a concentrare a
Latisana il punto nascita di riferimento anche del territorio sul
quale insiste l’ospedale di Portogruaro”.
“Questa – hanno evidenziato – potrebbe essere una soluzione
praticabile per aumentare la casistica e convogliare risorse, in
particolare per quanto riguarda il personale di pediatria” e per
“rispettare gli standard di sicurezza garantendo un servizio
unico in un’area geografica che si stende a cavallo delle nostre
regioni”.