“Una mostra che apre un percorso”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, insieme ai vicepresidenti Paride
Cargnelutti e Igor Gabrovec e all’assessore alla cultura Gianni
Torrenti, ha inaugurato la mostra fotografica “Arsia-Rasa, città
mineraria-rudarski grad, 4.11.1937” dedicata alla nascita 80 anni
fa della città mineraria di Arsia, la più recente delle nuove
fondazioni in Istria e coetanea di molti insediamenti urbani
realizzati nel territorio italiano durante il ventennio e che
appartengono a una stagione di bonifiche e sviluppo industriale.
La mostra sarà allestita anche ad Albona, centro istriano non
lontano da Arsia, ed è stata promossa – ha evidenziato Iacop –
nel quadro di una più vasta collaborazione tra il Friuli Venezia
Giulia e la Regione Istriana; e al proposito ha ricordato fra
l’altro strumenti come i progetti Interegg per rafforzare questa
collaborazione; una prospettiva da coltivare anche con la ricerca
e gli studi per documentare una storia che accomuna territori e
persone.
Coetanea di Torviscosa che all’epoca faceva parte del Comune di
San Giorgio di Nogaro, Arsia fu progettata dall’architetto
triestino Gustavo Pulitzer Finali per l’imprenditore Guido Segre.
Due protagonisti i cui nomi sono legati anche nella storia di
un’altra fondazione, la città mineraria di Carbonia, in Sardegna.
Oggi, all’inaugurazione nei passi perduti del Consiglio regionale
erano presenti le loro figlie, Etta Carignani, figlia di Segre, e
Natascia Pulitzer, e i loro ricordi si sono intrecciati con la
soddisfazione per questa iniziativa espressa dal sindaco di
Arsia, Glorija Paliska Bolterstein e dell’assessore alla
cooperazione internazionale e integrazione europea della Regione
istriana Patrizia Bosich. Un’iniziativa nata nell’aleveo di una
collaborazione progettuale che il Comune di San Giorgio di Nogaro
ha avviato con la comunità di Arsia, ha ha ricordato a sua volta
il sindaco Pietro Del Frate sottolineando anche l’importante
lavoro di ricerca e approfondimento fatto dall’Associazione “Ad
Undecimum” di San Giorgio, in particolare da Tullio Vorano e
Lodovico Rustico.
La mostra offre un approfondimento storico e culturale – ha detto
Patrizia Bosich portando il saluto del presidente e della Regione
Istriana e auspicando che analogamente ciò possa essere fatto
anche su altri temi e in altri campi e che questa iniziativa sia
fatta conoscere soprattutto ai giovani delle due comunità per
affrontare con la conoscenza della propria storia le difficoltà
del presente. L’Istria si è sempre sentita regione europea e ci
fa piacere la comunanza di valori storici e identitari con il
Friuli Venezia Giulia.
“Buona fortuna” – ha esordito a sua volta il sindaco di Arsia,
ricordando le parole che i minatori pronunciavano scendendo in
miniera e ringraziando Iacop e la Regione per l’attenzione
rivolta alla città e anche alla tragedia che la colpì nel 1940,
quando in seguito a uno scoppio nella miniera persero la vita
centinaia di minatori, fra i quali molti erano friulani.
Oggi qui viene scritta una pagina di storia che cammina lungo la
strada della cultura – ha detto Etta Carignani sottolineando
anche che “questa è la prima volta che mio padre viene ricordato
ufficialmente a Trieste” e ringraziando per questo Iacop e il
Consiglio regionale. La collaborazione di Segre con Pulitzer
anche nei ricordi della figlia del grande architetto, di cui
continua la professione; una lettura – la sua – della città, del
suo impianto urbanistico e architettonico tuttora attuale perchè
– ha detto – progettata secondo un impegno etico e un’idea di
sviluppo sostenibile; una città vivace e aperta che merita di
essere conosciuta.
La mostra sarà visitabile fino al 25 febbraio, da lunedì a
giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, mentre il
venerdì l’orario di apertura va dalle 9.30 alle 13.00.
Collaterale alla mostra, un incontro centrato sulla tragedia
della miniera è stato organizzato in collaborazione con il
circolo di cultura istroveneta “Istria” e si terrà mercoledì 3
febbraio alle 18.00 nella sala Tessitori del Consiglio regionale,
in piazza Oberdan 5 a Trieste.