Capita. Raramente, ma capita, di vedere una squadra giocare tutto sommato benino e prenderne quasi trenta dall’avversario.
Gagà Milano Orzinuovi era, fino a ieri, lo spauracchio designato; all’andata aveva espugnato il Benedetti con 14 punti di distacco, maturati però quasi tutti in un finale convulso e male diretto dai due fischietti veneti, durante il quale gli orceani avevano mantenuto la freddezza necessaria per tramutare in punti ogni più piccola occasione.
Udine arrivava a Orzinuovi con sulle spalle la sconfitta di Sesto-San Giovanni, seconda dell’anno, netta aldilà dei quattro finali punti di distacco. Scrivevamo, qualche giorno fa, di quanto saremmo stati curiosi di vedere come Udine avrebbe approcciato questa gara, non decisiva ma cruciale: se infatti la GSA avesse incassato la seconda sconfitta di fila, Orzinuovi sarebbe volata a +4 e la Co.Mark Bergamo, svolto il compitino-Moncalieri, l’avrebbe agganciata.
La risposta? 71% al tiro da due, 54% nelle tripel; trentadue carambole sotto canestro contro sedici; cinque uomini in doppia cifra. Insomma, annichiliti i padroni di casa.
Con il sottofondo incessante del settore D, accorso in massa anche stasera, i bianconeri hanno messo in scena il delitto perfetto: ad iniziare da minimacho Marchetti, autore di sedici punti nel solo primo quarto, quello decisivo che ha tolto speranze, ossigeno e spazio ai domestici; per passare a SuperMikeBros Ferrari, il quale se riesce a star bene cresce di partita in partita; solidità da Poltroneri e Castelli, punti pesantissimi da Pinton che con una tripel ha ricacciato in gola l’urlo dei tifosi locali quando un’analoga conclusione orceana aveva ridotto il margine a -11, nel secondo quarto. Si sta ambientando DiGiuliomaria, ed attendendo Vanuzzo e Nobile (oggi assenti) Zacchetti cerca di fare il suo, anche se appare ancora lontano dagli standard attesi. Eccellente in difesa Truccolo, al quale si ascrive un’innocua virgola nei punti segnati (credo la prima e l’ultima della stagione).
Per una volta esaltare una franchigia non significa parlare dei demeriti dell’altra: con pochissimo minutaggio a Giass Chiacig, infatti, Orzinuovi ha cercato di tenere botta come e quanto ha potuto, sorretta da un buon Perego (che ha realizzato però molti dei suoi punti a gara ormai andata), soprattutto con i bravi Valenti e Ruggiero. Nervosissimi Cantone (tecnico assieme a Marchetti) e l’esagitato coach Eliantonio, il quale incapace di cambiare l’inerzia ha cercato, senza riuscirci, di influenzare i due bravi fischietti di oggi: finalmente una coppia decente e ben assortita (anche se qualche infrazione è loro sfuggita…)!
Novantatré punti testimoniano di un attacco mortifero: ma tenere sotto i settanta Orzinuovi equivale ad una laurea in difesa aggressiva. Concentrati gli esterni, che hanno rubato mille palle agli omologhi bresciani; duri e compatti i lunghi, guidati da un sontuoso Castelli, per una vittoria che non ammette repliche. Anche il pubblico locale ha tributato ai friulani un giusto applauso quando Truccolo ha lanciato Castelli per un alley-up che sa tanto di NBA.
E’ però in particolare la vittoria di Lino Lardo, che ha saputo capire, tranquillizzare e motivare i suoi ragazzi come meglio non avrebbe potuto.
Mi sono guardato i talenti più puri, qui negli USA: Curry, Iguodala e i Warriors; Hield, Woodard e gli Oklahoma Sooners; stasera anche Udine, sia anche squadra di terza serie, merita di esser annoverata in questo nòvero: per intensità, dedizione e talento.