Domenica scorsa l’Udinese ha strappato con i denti un punto a Milano, sponda rossonera, con un secondo tempo di tanta grinta e zero qualità calcistica. Un catenaccio efficace ma che nei sognatori come me lascia sempre l’amaro in bocca.
Perché non sono bravo abbastanza da avere in mano numeri e capacità di discernere i casi, di sciorinare proprietà linguistica sulla tattica, insomma per me il calcio è ancora rabona e non diagonale. E non capirò mai perché non ci si provi.
È una mancanza mia, non lo nego; e mi lancio in intemerate non allineate al mio carattere introverso e schivo: mi sento in controtendenza col mondo del pallone regionale, che saluta il punto conquistato con cappelli levati, inni e cori. Sarà.
Poi seguo qualche canale lombardizzante, pensando di ascoltare società e commentatori orientati rossoneri stigmatizzare l’incapacità dei propri beniamini di vincere la gara.
Macché.
Mihajlović dice che il pari è una casualità, che queste gare giocate così si vincono se non per un intervento della sfortuna che lo impedisce. Mauro Suma, direttore (credo) di Milan Channel, che l’amico nerazzurro Gian Luca Massimiliano Rossi chiama “pravda” per ovvie ragioni, dice “seeh: nel primo tempo il Milan prende un gol balordo (sic) poi merita la vittoria che non arriva a causa della traversa (sic). Irrati, poi senza influire ci ha nettamente innervositi (sic)”. Il dottor Ravezzani, direttore di QSVS, ribadisce che stando al possesso palla ed ai tiri fuori (fuori!) “la vittoria era lampante”.
A questo punto la carogna appena scesa, sale.
Perché pretendo rispetto.
Quando l’Udinese non vince in casa contro il Palermo, dominando l’avversario, scriviamo di obiettivi limiti bianchineri nel concretizzare la superiorità. Quando le potenti armate berlusconiane, traboccanti trentennale orgoglio, non vincono contro l’Udinese invocano cause arbitrali, panteìstiche, le cavallette e un meteo avverso che vale ad personam solo per loro.
Trovo tutto questo irritante. Scandaloso. Terribilmente irriguardoso nei confronti di Colantuono e dei suoi. I quali, fino a prova contraria, per quanta poca qualità esprimano, sono dei professionisti.
Perché Suma e compagnia cantante dovrebbero essere schierati, come siamo noi, ma non nascondersi dietro un foglio di carta di riso messo di profilo: non è causa di Karnezis se i rossoneri tirano fuori. Non è causa di Armero se i difensori milanisti lasciano gli avversari tirare tre volte liberi in area piccola. Non è causa di Colantuono se Mihajlović cava Kučka, mette Balotelli e si accorge che questi è un turista, spettatore non pagante.
Cerco di capirli: il Milan sta per bucare per l’ennesima volta l’Europa; Mr. Bee scappa una volta scoperto il bluff sino-thailandese, per le risate di Barbara Berlusconi; ci sono duecentodieci milioni da ripianare e Miss B. (senior) o Piersilvio col piffero che li cavano fuori da Mediaset; Romagnoli è il futuro Thiago Silva, ma non oggi, e Bertolacci è buono per il Genoa come Kuco; Balotelli è l’ennesimo “certi amori non finiscono”, come Sheva e Kakà, gli amori che tornano e fanno ridere i polli per quanto sia sperequato il rapporto peso (costo economico)/ potenza (calcistica); stando così le cose, questi schierati non possono dire cose come stanno. E cioè che il Milan è scarso: più dell’Udinese (in relazione alle potenzialità), molto più dell’Inter, imparagonabilmente più di Roma Napoli Juventus. E se non vince domenica passata è perché trova (trova) un gol per la nefandezza di Lodi e Wague, non per meriti propri, ma di lì fa solo tanta confusione; e quella gara, con un allenatore e un gioco normali la perde 1-3 con due reti in contropiede di Duvàn.
Ai rossoneri dico solo questo: io critico la squadra per la quale sento meno indifferenza, quella della mia terra, perché sono onesto e deontologicamente corretto ancorché schierato; molti fra voi hanno parlato della gara di domenica scorsa in maniera scorretta ed in malafede. E coprire con la sfortuna le mancanze di una “mezza squadra” non fa il bene dei vostri colori. Poi arriverete secondi, le vincerete tutte e l’anno prossimo trionferete in Champions League per l’ottava volta: ma commentando, domenica sera, credetemi, avete fatto una pessima figura.