Il tennis è il paradigma della vita: pallonetti e passanti, attacco e gioco da fondocampo.
Oggi per la GSA era tempo di mostrare solido gioco da terra rossa: priva di Truccolo (in panca per onor di firma) e di Poltroneri, serviva difesa dura e nervi d’acciaio: serviti.
Una progressione incessante, sulla scorta di un DiGiulio sempre più funzionale agli schemi di Lino Lardo e di un Porta che cambia ritmo, rallentando alla bisogna, permettendo finalmente ai bianconeri di giocare con il cronometro.
In campo la differenza con Crema, quarta forza e battuta al fotofinish all’andata al Benedetti, si è vista chiara e netta: gli udinesi hanno mancato qualche attacco di troppo, ma hanno costretto sempre i domestici a tiri difficili, quasi sempre da tre punti. La tripel più significativa, però, è quella che Joel Zacchetti realizza tirando da metà campo, il cosiddetto holy Mary che negli States contraddistingue di solito il momento della disperazione. Non qui: con la GSA in controllo, i biancorossi cremaschi la buttano in caciara, con gomitate e provocazioni continue alle quali i bianchineri sono bravi a resistere. Meno bravi gli arbitri, che sibilano come dei chioccolatori della Sagra degli oséi di Sacile ma non quando debbono calmare gli spiriti degli uomini dell’esagitato Baldiraghi: anzi, l’unico tecnico va alla panca udinese, quando Del Sorbo, furbetto e scarsicrinito, segna due liberi dopo un intenzionale a Zacchetti e passeggia di fronte alla panchina biancanera dicendo qualcosa al lungo di Trinacria.
Poco male: mai, nemmeno nei momenti più caldi, si è avuta l’impressione che Crema potesse rientrare: troppo evidente il divario, troppo concentrati gli udinesi e altri due punti, con undici di vantaggio che valgono un quarantello a Moncalieri o Mortara. Trentotto punti, quattro di vantaggio sulla terza, Bergamo sconfitta in casa da Lecco, e dieci su Crema a nove gare dalla fine della regular season sono un bottino di tutto rispetto. Domenica prossima Udine contro Padova al Benedetti; Desio per gli orceani nel palazzetto bresciano; facile trasferta per Bergamo contro l’Alto Sebino. Ma Udine deve far la corsa su sé stessa, aumentando la coesione di squadra in prospettiva, ormai, della post-season quantomai lunga e complicata.