Il lancio dei paracadutisti allo Stadio di Udine in occasione della gara Italia-Spagna, direttamente dalle immagini filmate da un paracadutista dellla Folgore Luigi Conga…
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A costo di rappresentare le uniche voci fuori dal coro che si inseriscano nel commento delle vicende legate alla Nazionale di calcio, anche oggi diremo tutta la verità, nient’altro che la verità, come recita una delle regole aurea che regolano il funzionamento della giustizia e come soprattutto scandisce la musica della nostra coscienza calcistica. E dunque, c’è ben poco da fare; l’Italia che è scesa in campo proprio in quel di Udine contro la grande Spagna di Del Bosque non c’è proprio piaciuta. E, venendo al dunque, non c’è piaciuto soprattutto il ritmo “fuori luogo” che è in qualche modo stato cucito addosso ad una gara che, diciamola ancora una volta tutta, non è mai decollata. Non è decollata quindi nella prima frazione di gioco, durante la quale la nazionale azzurra ha faticato sette camice per dettare il proprio passo ad una Spagna che senza ombra di dubbio aveva “più gamba” di lei. E non è decollata tantomeno nel secondo tempo, laddove se vogliamo la squadra di Conte era notevolmente più disordinata, e vi è stato più che altro maggiore spazio per gli esperimenti, quelli che dovrebbero portare a delle variazioni in corso d’opera da apportarsi all’atto delle scelte definitive su chi portare e chi non portare appresso nella comitiva che si recherà in terra francese per partecipare al prossimo campionato europeo organizzato dalla nazione transalpina. E modestamente ci risulta particolarmente facile dare una risposta agli interrogativi in itinere alla resa della rappresentativa nazionale maggiore. E’ facilissimo giungere infatti alla conclusione che l’Italia non va, non è ne bella a vedersi ne efficace, principalmente per un solo ordine di ragioni. Gli azzurri hanno ben poche opportunità per ritrovarsi ed allenarsi assieme, perché pochissime sono le occasioni ufficiali di ritrovo messe in calendario. Si può benissimo parlare di scarsa attenzione rivolta dalla Federazione e dagli altri organismi del Calcio alla Nazionale maggiore, visto che le occasioni per la preparazione degli azzurri messe in calendario sono presenti in numero ridottissimo. Fin quasi risibile, osiamo dire. E meno male che si parlava di un progetto che avrebbe portato alla definizione di un vero e proprio Club Italia che avrebbe portato la Nazionale ad avere un numero ben maggiore di opportunità per ritrovarsi, o in quel di Coverciano o presso altre funzionali sedi di ritiro. E invece no, l’orientamento dei principali organismi del calcio sembra essere cambiato, sembra che si propenda per abbandonare orientamenti di questo tipo per procedere come si è sempre fatto. Con buona pace di coloro i quali speravano in una sistematizzazione del lavoro della nazionale ed in specie di Mister Conte, che più volte ha chiesto di lavorare di più con il gruppo ma non è stato e non verrà mai accontentato. E di qui la decisione prodotta dal Conte pensiero ma non solo – visto che le influenze specifiche dall’esterno sono state tante – che spingerà l’attuale CT della Nazionale maggiore ad abbandonare baracca e burattini praticamente comunque vadano le cose, dopo l’Europeo organizzato dalla Federazione transalpina. Conte se ne andrà praticamente subito dopo l’europeo e la Nazionale non è già cosa di Conte, questo è chiaro. Ma intanto il pubblico calcistico italiano si deve sorbire ancora le facezie di quest’Italia che non va, e che per fortuna per stavolta aveva le sue belle alibi rispetto all’incontro con gli stellati campioni della selezione spagnola. La nazionale iberica rappresentava infatti per l’Italia di Conte un ostacolo assai difficile da superare, più che altro in ragione del suo elevatissimo livello tecnico, e quindi l’Italia può benissimo dire d’esser contenta del pareggio che alla fine è arrivato e che alla fin fine è sempre meglio di una sconfitta subita, anche se mai non avrà l’assai apprezzabile e diversa fragranza di una vittoria. Ebbene si, contro la Spagna si poteva anche fare una figura migliore, e per fortuna che ha farci apprezzare lo spettacolo di Giovedì scorso ci sono state ben altre variabili. A piacere sono state le tante note di colore sparse qua e la nell’economia di un evento che il suo bel valore celebrativo ce l’aveva, e quindi via a compiacersi per una serie di note di colore assai apprezzabili. A cominciare dalla splendida cornice rappresentata dal rinnovato Stadio “Friuli” di Udine. Passando poi per l’assai suggestivo apporto dato dalla presenza della banda della brigata Alpina Julia, fattasi apprezzare per la qualità della sua produzione musicale prodotta per l’evento, con la maestrale esecuzione degli inni nazionali di Spagna ed Italia, eseguiti non solo alla perfezione ma in una ottima chiave interpretativa che dava all’esecuzione quel tocco, quella ventata caratteristica che, permetteteci di dirlo, è una prerogativa che è praticamente esclusiva della Julia “Made in Udine”. E che dire poi, infine ma non certo perché la cosa rivesta un’importanza inferiore, di uno spettacolo da togliere il fiato come quello dato dal pervenimento dall’alto delle bandiere nazionali spagnola ed italiana, che sono state calate in uno Stadio “Friuli” bellamente stipato in ogni ordine di posti dall’alto. Sono stati infatti due parà della Brigata Folgore a garantire quella nota di spettacolo decisiva in più, introducendosi con un lancio in paracadute nell’Arena sportiva udinese, muniti dei due stendardi da far sventolare gloriosamente sotto gli occhi del pubblico presente, ampiamente fiero di loro ed orgoglioso di assistere alla loro performance paracadutistica. Ancora una volta a motivo dell’orgoglio nazionale azzurro si pone non solo l’immagine dell’Italia che per una volta non è stata così vincente, ma per una volta l’apporto dato dalle nostre forze armate, che hanno nella Folgore un proprio fiore all’occhiello che ha rappresentato da solo uno dei pochi motivi d’interesse particolari di questa partita. Ringraziamo comunque chi ci ha permesso di accedere allo Stadio, e quindi la FIGC, per assistere ad uno spettacolo che è mancato solo per quanto riguarda la parte meramente calcistica. Ma speriamo che la nostra Italia possa ben presto riscattarsi anche dal punto di vista agonistico, magari già in Germania contro i tedeschi, perché – ribadiamo – l’Italia che ha dato mostra di sé contro la Spagna dal punto di vista agonistico non ci è proprio piaciuta. Ma diamole tempo: siamo sicuri che mister Conte ha ancora qualche bel asso nella manica tutto da giocarsi, consegnandoci un Italia migliore giusto in tempo, prima di un Campionato europeo che comunque si preannuncia come non semplice per la Nazionale azzurra…
Articolo di
Valentino Deotti
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