Tanto di lui e della sua musica lo annuncia il suo volto: i tratti severi, lo sguardo inafferrabile, il sorriso contagioso. “Perché sono figlio unico, sono abituato a star da solo, non cerco e non ho mai cercato il sostegno del gruppo”: Alex Britti è un chitarrista e un autore solista, fiero, deciso. Un chitarrista fuori dal comune lo è sempre stato, sin da giovanissimo, da quando attraversava l’Europa insieme a grandissimi del Blues quali Rosa King, Buddy Miles e Billy Preston. Ora, a 48 anni, racconta serenamente di quegli inizi difficoltosi, quando suonava come musicista anche per poter sbarcare il lunario, perché come cantautore non riusciva a farsi ascoltare.
Alex Britti torna a Padova in concerto, mentre è uscito in radio, “Cinque petali di rosa”, secondo estratto dall’album “In nome dell’amore- Volume 1”. Il brano vede la collaborazione di Kaballà e di Francesco Bianconi dei Baustelle. Jazz e blues al servizio di una canzone con un testo d’amore.
E’ uscito il 20 novembre in tutti i negozi e nei digital store il nuovo album di Alex Britti “IN NOME DELL’AMORE ” VOLUME 1 su etichetta It.Pop distribuito da Artist First. Anticipato dal singolo “PERCHE’?”, un brano in cui Alex Britti chiede PERCHE’? Molte donne NON denunciano la violenza subita. PERCHE’? nasce anche per dare un aiuto concreto alle donne vittime di violenza al fine di sensibilizzare alla denuncia.
Tutti i diritti di Alex Britti e della It.Pop del singolo “PERCHE’? “ sono destinati a WeWorld, una Ong mondiale che lavora da oltre 15 anni per difendere i diritti di donne e bambini in Italia e nel mondo.
Il brano è accompagnato da un videoclip girato negli studi di Cinecittà Studios a Roma e utilizzato per la campagna di sensibilizzazione di WeWorld contro la violenza sulle donne. La regia è di Ivano De Matteo, al video hanno partecipato: Carolina Crescentini, Massimiliano Bruno, Francesco Montanari, Michela Quattrociocche, Anna Ferzetti, Andrea Delogu, Rolando Ravello, Caterina Shulha, Luca Lionello, Giulia Elettra Gorietti, Gian Marco Tognazzi, Fabrizia Sacchi e Vincent Riotta.
Il nuovo album è caratterizzato da un nuovo sound, dove la chitarra elettrica sostituisce la chitarra acustica, ma senza mai perdere la vena pop che ha sempre contraddistinto il cantautore. L’amore è il tema conduttore di quasi tutto, quello che si ha per una donna, per la musica, per la chitarra, perché ancora mi piace pensare che sia la benzina di quasi tutto quello che facciamo.
Perché? – La canzone si spiega da se, è un tema scottante, ho scelto il blues senza camuffarlo troppo, ho aggiunto anzi un coro dai riflessi gospel e poi spesso il blues spesso è stata musica di denuncia, di protesta.
Ti scrivo una canzone – Ironia a go go, parlo, scherzo, consiglio e rido, mi rivolgo ad una donna che mi sta a sentire a sprazzi, ironica e distratta, funky, soul, r&b, tutte le sfumature del blues.
Un attimo importante – Lo slancio di portare un po’ di blues e di jazz al festival di San Remo, una canzone d’amore classica che cerca di non perdere l’eleganza di certe sonorità .
Cinque petali di rosa – Ancora un po’ di jazz e di blues al servizio di una canzone, ritmo ed armonie sofisticate con parole dal sapore classico, la chitarra si fa da parte per lasciare spazio al resto suonando con parsimonia solo quando indispensabile.
Da questa parte del mondo – Un esperimento, tra canzone poesia e sogno, senza regole di stesura o cliché, un viaggio tra parole e chitarre.
Tra il Tevere e il blues – In ogni mio disco c’è sempre uno o più strumentali, tra il Tevere e il blues e lo spazio d’azione, in questo brano c’è un po tutto il mondo, jazz, fusion, qualcuno dice musica etnica, per me è sempre blues.