Mancano due mesi e mezzo al subentro delle Uti (Unioni territoriali intercomunali) e dei Comuni non aderenti nella gestione delle scuole superiori (e i Comuni nelle proprietà), trasferimento previsto, in base alla legge regionale del 14 agosto, dal 1 gennaio 2017, ad anno scolastico in corso e in periodo invernale. Una collocazione temporale che preoccupa più di qualche sindaco sul quale incomberà la responsabilità, oltre che di asili, elementari e medie, anche degli istituti superiori. Responsabilità crescenti su una materia sulla quale, specie dopo la tragedia del terremoto del Centro Italia, vi è una sensibilità e un’attenzione accentuata in particolare riguardo alla sicurezza. Alcune preoccupazioni sono prettamente di tipo pratico e riguardano, a esempio, i passaggi delle utenze e l’eventualità che, nei trasferimenti, vi possano essere interruzioni di servizio (si pensi a esempio al riscaldamento), interruzioni che, in altri momenti dell’anno, non comporterebbero disservizi all’utenza. Vi sono poi gli accordi da individuare tra Uti e Comuni non aderenti alle Unioni per la gestione, ma anche a livello complessivo delle Uti della Provincia di Udine sulla dislocazione del personale referente per l’edilizia scolastica oggi in capo a palazzo Belgrado (25 tra tecnici e amministrativi) e sulla ripartizione delle risorse strumentali; si invocano certezze sulle risorse per la gestione dei plessi. Una serie di complicazioni e aspetti ancora da chiarire tali per cui la maggior parte dei sindaci dei Comuni sede di scuole superiori intervenuti alla riunione convocata al riguardo in Provincia (Tarvisio, Codroipo, San Daniele, Gemona, Cividale – presenti funzionari, San Giovanni al Natisone, San Pietro al Natisone), intendono richiedere alla Regione Fvg di posticipare la data di subentro facendo concludere l’anno scolastico. Una proroga accompagnata anche dall’impegno del territorio di concludere accordi, siglare convenzioni nel più breve tempo possibile e rispettando scadenze inderogabili per assumere la competenza delle scuole con la fine dell’anno scolastico 2016-2017. “Da parte della Provincia – hanno spiegato gli assessori provinciali Carlo Teghil e Beppino Govetto – c’è la piena disponibilità a fornire tutte le indicazioni relative a scuole, stato degli interventi, situazione dei mutui e a portare avanti il coordinamento fino alla fine delle lezioni, a garantire servizi e utenze visto il quadro di impasse e preoccupazione, la complessità del quadro (con 9 su 10 Uti sedi di scuole superiori, 5 Comuni non aderenti alle Uti) e la garanzia del Parlamento a concludere il mandato amministrativo. La Provincia mette a disposizione know-how e risorse per consentire un passaggio senza conseguenze per l’utenza e che consenta al territorio di prepararsi al trasferimento effettivo”. Quasi unanime la contrarietà alla gestione in capo all’Uti dell’Udinese di tutte le scuole superiori, da Tarvisio a Lignano, prevista dalla legge in mancanza di accordo quadro tra Unioni e Comuni non aderenti. Si tratta di un passaggio inopportuno (dato lo svolgimento della materia in capo alla Provincia) in quanto l’attenzione sarà focalizzata sui propri plessi (Udine) anziché su quelli periferici; inutile poiché comporterà ulteriori trasferimenti, duplicazioni di costi e problematiche per il personale. Non pervenuta la posizione del Comune di Tolmezzo, ai fini di eventuali futuri assetti e accordi gestionali.