Personalmente temevo le incognite che dopo ogni sosta attendono le squadre alla ripresa degli impegni di campionato, soprattutto se lo “stop” giunge, come nel caso della Nostra Udinese, quasi sul più bello. Purtroppo così è stato, non tanto per la prestazione, tutto sommato in linea con il “nuovo” corso Delneri dove la formazione ha confermato di aver finalmente trovato una propria identità, ma perché sono bastate due amnesie (non le uniche) nei primi 10/12 minuti della ripresa per far pendere le sorti dell’incontro verso la sponda napoletana.
Pronti via ed il possesso palla degli uomini di Mr Sarri comincia a mietere passaggi su passaggi, ma un’ Udinese ordinata e tatticamente molto disciplinata fa in modo che Karnezis non debba nemmeno sporcarsi i guantoni, mentre nell’altra metà campo il duello tra i colossi d’ebano Zapata e Koulibaly la fa da padrone. L’attaccante colombiano al 18′ si rendeva autore di bellissima azione personale, ma con un’uscita disperata, Reina riusciva a metterci una pezza. Questo intervento risulterà poi decisivo per gli equilibri del match, perché il resto della prima frazione parlerà di un sostanziale equilibrio con gara giocata soprattutto a centrocampo e priva di ulteriori azioni degne di nota.
Nella ripresa, accade tutto in 15′, dove il “redivivo” Insigne (prima di ieri ancora a secco in campionato) e’ capace di realizzare due reti (omaggi della nostra retroguardia), cogliere una traversa (con una decisiva deviazione del nostro Nr 1) e di “mangiarsi” un’altra rete, complice ancora una volta un’amnesia della nostra difesa. I friulani non mollano e rientrano in partita grazie ad una bella deviazione di testa di Perica, entrato da soli 6 minuti a sostituire un appena sufficiente Matos. I bianconeri ci provano, ma oramai la gara sembra segnata appunto perché il Napoli ha sfruttato il suo momento per indirizzare il match, mentre gli uomini di Mr Delneri non sono stati capaci di fare altrettanto nel primo tempo. Viene così sancita una vittoria degli ospiti che, se comunque non intacca il giudizio globale sull’Udinese, altrettanto implora di trovare al più presto correttivi appropriati alla sua vulnerabilità difensiva.
Paolo Matrecano