Domani venerdì 10 febbraio alle ore 15, nel
Salone di rappresentanza del Palazzo della Regione a Trieste, in
occasione del Giorno del ricordo, la Regione Friuli Venezia
Giulia, in collaborazione con l’Unione degli Istriani e il
Segretariato Esecutivo del Central European Initiative (Cei),
organizza il primo convegno del ciclo di conferenze intitolato
“Il Trattato di Pace, settant’anni dopo. Aspetti giuridici,
politici e diplomatici di un diktat”.
Oltre alla presidente della Regione Debora Serracchiani che
interverrà per un indirizzo di saluto unitamente al segretario
generale del Cei Giovanni Caracciolo di Vietri, parteciperanno ai
lavori della prima parte del convegno a cui farà da moderatore
l’ex sottosegretario di Stato Roberto Antonione, il ministro
plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi, il presidente
dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota e, per una
riflessione finale, la giornalista di Repubblica Alessandra
Longo. Nella seconda parte della conferenza è prevista
un’illustrazione del quadro storico giuridico svolta da Maurizio
Maresca del Dipartimento di scienze giuridiche e Diritto
dell’Unione Europea dell’Università di Udine, a cui faranno
seguito gli interventi dell’ex ministro degli Affari esteri
Gianfranco Fini e degli ex sottosegretari di Stato Roberto Menia
e Milos Budin.
Il convegno prende spunto dalla data del 10 febbraio del 1947,
allorché venne firmato a Parigi il Trattato di Pace fra lo Stato
italiano e le potenze alleate vincitrici della Seconda Guerra
Mondiale, che mise formalmente fine alle ostilità e i cui
contenuti erano stati definiti a seguito dei lavori della
Conferenza di pace svoltasi sempre nella capitale francese tra il
29 luglio e il 15 ottobre 1946.
Il Trattato di Pace attribuiva all’Italia, che aveva sottoscritto
il patto tripartito con la Germania e il Giappone, la
responsabilità della guerra di aggressione con le potenze alleate
e le altre Nazioni Unite. L’accordo non si limitò soltanto a
regolare le questioni pendenti a seguito degli avvenimenti
bellici, ma impose anche la cessione di territori sui quali la
sovranità dell’Italia era stata riconosciuta in epoca antecedente
all’avvento del regime fascista.
Assisterà ai lavori anche un gruppo di studenti siciliani in
vista in questi giorni sui luoghi storici del confine orientale.
L’accesso in sala al pubblico è consentito entro le 14.45 e
comunque fino ad esaurimento dei posti disponibili. L’evento sarà
trasmesso in diretta streaming sul sito istituzionale della
Regione Friuli Venezia Giulia.