Firmato il testo da parte dei sindaci di Conegliano, San Pietro di Feletto, Tarzo, Colle Umberto e Vittorio Veneto dell’ordinanza che vieta l’uso dei diserbanti contenenti Glyphosate su tutto il territorio, aree pubbliche e private, aree agricole ed extra agricole dei comuni
Presentata questa mattina in Municipio a Conegliano un’ordinanza che vieta da oggi e fino al 31 dicembre 2017 l’uso dei diserbanti contenenti Glyphosate su tutto il territorio, aree pubbliche e private, aree agricole ed extra agricole dei comuni di Conegliano, San Pietro di Feletto, Tarzo, Colle Umberto e Vittorio Veneto.
La necessità del provvedimento nasce da alcuni rilevamenti effettuati dal Dipartimento di Prevenzione – Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss 2 l che hanno evidenziato delle problematiche in relazione alla presenza di Glyphosate e del metabolita AMPA sul pozzo del Colnù 2 e sul pozzo di via Cal dell’Ebreo (quest’ultimo peraltro non collegato alla rete idrica e utilizzato solo come pozzo spia). Le analisi 2016 hanno indicato i valori di concentrazione delle sostanze Glyphosate e AMPA (metabolita del Glyphosate) prossimi ai limiti di legge.
L’ordinanza tiene peraltro conto del fatto che il controllo delle malerbe e delle erbe infestanti avviene sia in aree agricole che in aree extra-agricole, come i giardini privati e le aree ferroviarie.
Per queste sarà ora necessario adottare sistemi e modalità alternativi al diserbo chimico, utilizzando sistemi meccanici di taglio, il pirodiserbo e il diserbo a vapore che non producono effetti collaterali e/o rilasciano sostanze indesiderate sia nei terreni che nelle acque.
I Comuni che daranno la stretta agli erbicidi sono quelli di Conegliano, San Pietro di Feletto, Tarzo, Colle Umberto e Vittorio Veneto che assumono un provvedimento forte e cogente che si inserisce oggi nel quadro normativo di tutela definito dal Regolamento Intercomunale di Polizia Rurale.
Tale regolamento, adottato nel 2010 e costantemente aggiornato, contiene le linee guida sull’uso dei fitofarmaci e sulla gestione del territorio rurale nell’area della Docg Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, prima esperienza italiana e riferimento dell’Associazione Nazionale Città del Vino, promossa in altre aree vitivinicole nazionali.
Tutto questo è in linea con un protocollo vitivinicolo per una difesa integrata e la sostenibilità del territorio Conegliano Valdobbiadene, che prevede l’esclusione di tutte le formulazioni contenenti, oltre ai già noti prodotti a base di Mancozeb, Folpet, Dithianon, Proquinazid, Mepanipirym, Valifenalate ed Amisulbron, anche quelli in cui siano presenti in qualsiasi concentrazione Tebuconazolo, Miclobutanil, Ciproconazolo, Penconazolo, Flauzinam, Etofenprox, Fluopyram. Un protocollo frutto della collaborazione tra il Consorzio di tutela ed il centro di ricerca per la viticoltura ENTE CRA di Conegliano e l’Arpav, in particolare con la direzione regionale del servizio meteorologico di Teolo.
Il provvedimento sottoscritto oggi dai 5 Sindaci sarà portato all’attenzione del tavolo dei Comuni aderenti al Regolamento di polizia rurale per un suo inserimento all’interno del regolamento stesso.