E’ venuta l’ora di redigere i conti consuntivi in casa bianconera. Siamo nel pieno della fase più importante della stagione, quella che concorre a chiudere i conti di una stagione che si candida per finire abbastanza oltre le attese preliminari, e ci ritroviamo alla luce di quanto successo a Bologna e a Udine contro l’Atalanta con una squadra che continua ad arrancare in questa fase, esattamente come non dovrebbe. Noi siamo fedeli seguaci di una Dea che si chiama verità, ed eccoci qui a renderle onore, ogni qualvolta fare questo sia un preciso dovere comandato. Praticamente lo è sempre, ma lo è specialmente ora che dopo l’inconcepibile prestazione di Bologna l’Udinese ci ha fornito un’altra volta una prestazione per molti versi abbastanza scipita. Figuraccia a Bologna, quindi, e quella che riteniamo sia un figura piuttosto magra in casa, contro l’Atalanta. In una gara nella quale vabbé, l’Udinese aveva di fronte proprio la Dea che tanto bene sta facendo in questo campionato, ma giocava pure in casa in una partita chiave e aveva un preciso dovere conseguente e correlativo. Quello di impegnarsi davvero molto di più rispetto a quanto ha fatto al cospetto degli orobici, perché non è possibile che l’Udinese in casa giochicchi un primo tempo, anche in realtà facendo bene a tratti, per poi concedersi ad un certo oblìo nella seconda frazione di gioco. E l’unica cosa che trapela, nel momento cruciale di una stagione, è che questa Udinese non si ritrova addosso la giusta cifra di motivazione e preparazione fisica. E questo è molto grave, ma non ci piace dare tutta la colpa di ciò a chi dirige le danze. Tutt’altro. Gigi Delneri non ha colpe di rilievo, anzi. Il tecnico friulano ha fatto assai bene in seno alla squadra in compartecipazione con il suo staff, in questa stagione. Casomai la fetta più grande di responsabilità giustamente ce l’anno quelli che ci vanno ed agiscono fisicamente in campo. Quelli, che si chiamano giocatori bianconeri, e che da qualche tempo a questa parte non riversano una parte sufficiente del loro potenziale sul campo. E’ inspiegabile che questa squadra si risparmi, dopo avere comunque sia agito in maniera sublime nel paio di mesi precedenti, proprio nel momento in cui casomai doveva pigiare sul pedale dell’acceleratore, in fatto di impegno. Oramai non è più il caso di sollevare il piede dall’acceleratore; il calendario per una volta ci ha messo in una situazione nella quale non era logico mollare per la durata di un lungo lasso di tempo, e questa situazione oramai dobbiamo gestire portandola sino al suo termine nel migliore dei modi. Ora quindi bisogna riaprire il gas a tutta e mantenerlo aperto per tutto il rettilineo finale, come farebbe il buon Valentino Rossi in sella a una due ruote. Ma a proposito di numeri dovranno essere 11 giocatori e più a farlo compatti. Perché ora ci si potrà rilassare probabilmente soltanto al tramonto della sera del 21 Maggio prossimo. Momento in cui l’entità del raccolto sarà delimitata praticamente in via definitiva, visto che ben difficilmente sarà possibile per l’Udinese fare punti contro l’Inter che nella sua Scala del Calcio sarà intenta a cercare di raggiungere il traguardo dell’Europa League. Quindi Udinese, barra a dritta e già domani cogli ulteriori tre punti, per poi lanciare un tentativo di sorpasso ai danni della Samp nella successiva partita che è a questo punto lo scontro diretto più importante della stagione. Udinese, davanti non hai alternative: potrai alzare le braccia al cielo soltanto dopo il traguardo di Udine, dopo aver scalato il Monte Sampdoria, ci sia permesso di dire… E a quel punto avrai addosso la tua maglia rosa che scatenerà gli entusiasmi del tuo pubblico, che comunque da qui alla fine continuerà a sostenerti a voce piena e suadente, come – ed è noto e riconosciuto da tutti – ha sempre fatto esemplarmente e mirabilmente.
Articolo d’opinione di
Valentino Deotti
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