Le si richiedeva un certo numero di gol ma questo in fondo è arrivato parzialmente, visto che la nazionale maggiore azzurra ha concretizzato per sole cinque volte nell’arco una novantina di discreti minuti di gioco, espresso alla moda di “capitan” Ventura. Invece, e la cosa non sorprende comunque perché per l’appunto il “tecnico-professore” originario della liguria è un ottimo conoscitore e professatore del calcio all’italiana, è arrivata una prestazione all’insegna del tiki-taka espressa sotto gli occhi di un intero stadio che ha egregiamente sostenuto la rappresentativa nazionale anche – e soprattutto – a detta del suo commissario tecnico medesimo. Tecnico che oltre a conoscere in profondità il substrato delle tifoserie locali nella sua apprezzabilità è voluto andare oltre, professando davanti a telecamere e cronisti il suo orgoglio surrogato dal fatto di avere conosciuto una realtà dedicata allo sport e al calcio come quella di Udine. Una realtà che oggi sembra perfettamente attagliata al calcio che conta e al suo esercizio, tanto che per l’appunto il tecnico ha voluto segnatamente ringraziare le tifoserie friulane per avere assai apprezzabilmente e vibratamente sostenuto i colori dell’Italia del calcio per tutto l’arco dei 90 e poco più di gioco ma non solo, visto che la giostra del tifo aveva incominciato a girare anche prima dell’inizio della gara con notevoli coreografie che vedete opportunamente rappresentate nell’immagine a corredo di questo nostro commento.
Un primo tempo giocato forse un pizzico meglio del secondo nel quale si è apprezzata particolarmente la linearità del gioco azzurro, sospinta pure da una rilevante velocità di “crociera” per l’iniziativa dell’undici azzurro. Una ripresa nella quale non si è invece espresso un gioco così produttivo e proficuo, anche se le prime avvisaglie di cedimento da parte della rappresentativa nazionale si erano già avuti nel secondo quarto di gara, ossia negli ultimi quindici (o pure venti) minuti del primo tempo. Un cedimento probabilmente ad etiologia fisica, visto che la squadra che arriva da un campionato di intenso lavorio in campionato con i giocatori che hanno dovuto dare il massimo con le rispettive squadre di club ha con ogni probabilità risentito pure della cappa di caldo afoso che condizionava il microclima all’ombra dello Stadio “Friuli / Dacia Arena”. Questa quindi è l’alibi principale a favore della squadra di mister ventura, che comunque sia – e dobbiamo tenerlo ben presente – ha ottenuto domenica sera quella vittoria anche “larghina” della quale necessitava al fine di guadagnare terreno nella classifica del suo girone di qualificazione della Fifa World Cup edizione 2018 che come è noto si giocherà in terra di Russia. Ora però non resta che riprendere fiato durante l’estate, perché ai primi di settembre ci sarà lo scontro che conta di più. Quello del dentro o fuori o quasi, poiché se l’Italia non batterà la Spagna in terra iberica a settembre dovrà imbattersi nel famelico spareggio che nel giro di un tempo ridotto dirà chi in Russia ci potrà mettere piede e chi no tra le rappresentative nazionali giunte al terzo posto nei singoli gironi di qualificazione. Bisogna quindi affinare le proprie armi per renderle quasi perfette durante l’estate, perché contro i pluricampioni iberici non si può proprio sbagiare, non volendosi complicare il cammino. C’è un’estate per pensarci su, per pensare alle contromosse da intraprendere in vista dello scontro cruciale, e quindi c’è il tempo utile che può permettere di avere una squadra maggiormente rafforzata da ogni punto di vista e consapevole dei propri mezzi allorquando bisognerà andare a sentenza contro i soloni d’Europa tutta. Intanto bisogna rendere tutti i meriti a Udine e alla sua organizzazione per avere fatto una gran figura domenica scorsa, tanto per rimarcare una volta in più il ruolo di Città Azzurra oramai consolidato a beneficio della Città di Udine, ottenuto dopo che la stessa si è garantita previo un grande sforzo economico ed organizzativo firmato Udinese Calcio uno stadio all’altezza e concorrenziale addirittura con quelli del continente. Ora non resta che continuare così, e attendere che a Udine arrivino le gare del prossimo Campionato Europeo per rappresentanze giovanili, che darà modo al contesto di mettere in prima linea ancora una volta le sue immense credenziali di contesto massimamente adatto ad essere chiamato Udine (orgogliosa) Città Azzurra… Ora ci si vedrà ancora una volta in Europa, quindi Udine che per l’Italia sei sempre più la città del calcio accorato, quello che più ci piace. E piace a tutti, crediamo.
Articolo d’opinione di
Valentino Deotti
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