Il 18 giugno 1942, al Walton Hospital di Liverpool, nasce James Paul McCartney. La sua è una tipica famiglia inglese piccolo-borghese con un padre impiegato e grande appassionato di musica ed una madre casalinga che tre anni più tardi regalo’ a Paul un fratellino di nome Mike. Scrivere di uno dei “FAB 4”, che per anni ha condiviso la leadership del complesso più famoso al mondo con il compianto John Lennon, e’ oltre che arduo anche improprio per uno come me cresciuto a pane e pallone. Per questo mi “muoverò” facendo ponte tra i miei ricordi legati alla musica ed al football. La grandezza di questo artista, confermata anche dopo lo scioglimento dei Beatles, ha contagiato la mia infanzia e mi ha accompagnato durante tutta la mia giovinezza (ed è proprio a questo periodo che dedicherò più avanti un paio di ricordi). Se a questo aggiungiamo poi il fatto che mio padre mi chiamasse “Paul” sin da piccolo e che simpatizzo da sempre per i Reds, ecco che la simbiosi con la Napoli “inglese” (così è soprannominata la capitale del Merseyside) e’ cosa fatta. Come tutte le “leggende viventi” anche la vita di “Macca” e’ condita da vari aneddoti che addirittura chiamano in causa persino una sua presunta morte, che sarebbe avvenuta, dopo un tragico incidente nel novembre del 1966, con conseguente sua “sostituzione” all’interno del gruppo.
Mi piace ricordare in questo breve ma altrettanto appassionato e sentito omaggio al “Grande Paul” un arco temporale “cuore” della Sua carriera e della mia vita. Dopo la scissione dei Beatles del 1970, inizia la Sua carriera da solista, dove prima fonda con la moglie Linda la band “Wings” (dureranno circa una decina di anni), poi si ripresenterà al pubblico, proprio da solo, nel 1982 con l’album “Tug of War” dove resterà indimenticabile il pezzo “Ebony and Ivory” cantato in duetto con Stevie Wonder e del quale ho un bellissimo ricordo visto che fu la mia personale colonna sonora di quell’estate che vide trionfare gli Azzurri di Bearzot al Bernabeu di Madrid al Mundial di Spagna. L’anno dopo un altro fantastico duetto (album “Pipes of Peace”) con un altro mostro sacro e futuro “Re del Pop”, quel Michael Jackson con il quale interpreta “Say Say Say” diventata famosa anche per un simpaticissimo video che all’epoca faceva da sigla a “Domenica in”.
Su Sir PAUL si sono scritti e si scriveranno fiumi di parole ma a me e’ piaciuto, prendendomi una piccola pausa dal mondo pallonaro, omaggiare e festeggiare in questa maniera i Suoi Fantastici primi 75 anni. Lunga vita a Te…
Paolo Matrecano