Ieri sera al Friuli Dacia Arena l’Udinese affrontava il Torino di Mr Mihajlovic per quella che era la quinta giornata (3′ casalinga) di questo campionato iniziato decisamente in salita e con una classifica deficitaria che li vedeva ancora “bloccati” a 3 punti. Dalla gara di ieri ci si aspettava che le note positive, comunque parzialmente emerse contro Genoa e Milan, potessero iniziare a portare fieno in cascina. Così non è stato; anche perché quando una prima frazione di gioco viene “chiusa” in mezzora dagli avversari perché ti sei fatto non uno ma bensì due goals da solo, rimettersi in carreggiata diventa veramente un’impresa titanica. Sappiamo oramai da tempo quanto gli episodi spostino gli equilibri di una gara (succederà, a nostro favore, nel primo quarto d’ora della ripresa) ma concedere un doppio vantaggio ad una squadra comunque più forte, significa praticamente uscire dal match. Dispiace rimarcare l’errore di Scuffet sul primo goal dei granata(?) quando non riesce a trattenere, e siamo appena al 9′, un tiro di Ljajic favorendo il tap-in del gallo Belotti per il vantaggio degli ospiti, tanto quanto Hallfreddson sia risultato “tragi-comico” verso la mezzora quando nella stessa azione e’ stato capace di inanellare ben 3 errori; il primo perdendo in maniera sanguinosa una palla a centrocampo, il secondo fornendo praticamente un “triangolo” al numero 9 della Nazionale e dulcis in fundo deviando il cross di quest’ultimo in fondo alla propria rete, con massimo della sf..ortuna, tra le gambe di uno stralunato Simone. Quando si è tanto deficitari quanto sfortunati, lascio a voi le conclusioni.
Nella ripresa, sia per gli immediati cambi con Jankto al posto del “povero” Emil e di Angella al posto di capitan Danilo (sostituzione “non tecnica”??), sia per una veemente quanto speriamo non solo emotiva reazione dei bianconeri, pronti via e gli uomini di Mr Delneri si guadagnavano subito un penalty con una magia di Kuba in mezzo all’area. La successiva trasformazione di De Paul (per me ieri il migliore dei suoi) riapriva un match apparentemente chiuso. Seguiva un quarto d’ora dove si aveva la sensazione che i bianconeri potessero riuscire a rimettere in parità il match, ma a metà ripresa un destro chirurgico di Ljajic, complici le nostre belle statuine del reparto difensivo, tornava a “chiudere” di fatto il match. Comunque non domi i friulani cercavano in tutti i modi di accorciare le distanze, più magari d’inerzia che per altro, e dopo un paio di buoni interventi del nostro estremo difensore ecco che su una stoccata da fuori di De Paul, l’anca di Lasagna riportava nuovamente in nostri ad una sola incollatura. Il forcing finale si spegneva poco prima del triplice fischio di Rocchi quando, l’ennesima azione sulla destra del nostro Nr 10 portava ad una conclusione di Jankto che veniva “murato” per un corner che poi non è stato nemmeno eseguito.
Le mie riflessioni finali riportano al titolo; se in un modo o nell’altro gli avversari, complici nefandezze bianconere difensive, partono con due goals di vantaggio la strada sarà veramente in salita. Dato statistico: l’Udinese ha fatto punti nell’unica occasione in cui la propria porta e’ rimasta inviolata, ma si trattava di un Genoa in dieci uomini…
Paolo Matrecano