Che cosa rappresenta la partita che l’Udinese affronterà oggi ci è tutto sommato davvero molto chiaro, anche perché il messaggio che essa sottintende è altrettanto limpido ed inequivocabile. La partita tra Inter ed Udinese di oggi alle 15 a San Siro non è altro che la partita che qualifica il momento dell’Udinese, che potrebbe essere davvero quello della consacrazione. E per giunta se consacrazione sarà questa avverrà addirittura al cospetto di un blasone di livello assoluto. Se avremo il momento nel quale l’Udinese si sarà finalmente lanciata a piena velocità in una corsa che potrebbe finire assai bene, lo avremo al cospetto nientemeno che dell’Inter di Spalletti, come sappiamo. Con la partita meneghina che potrebbe suggellare il lancio definitivo della nuova Udinese di Oddo proprio di fronte agli occhi del secondo uomo dei miracoli, quello venuto nella graduatoria immediatamente dopo un certo Alberto Zaccheroni. Il suo nome è Luciano Spalletti, la gavetta che ha fatto è tanta tra Empoli e Udinese ed il livello che ha raggiunto oggi come oggi dopo essere transitato sull’asse Roma – Mosca è eccelso assai. Le sue squadre diventano con lui delle corazzate che sanno solo vincere. Ed è anche questo il motivo per il quale, senza lasciarci prendere troppo la mano dai discorsi, dobbiamo dire sicuramente quanto segue. Non è certo il caso di farsi illusioni eccessive rispetto alla gara contro i nerazzurri che si giocherà alla “Scala” del calcio, perché è chiaro che le potenzialità dell’Inter comparate con quelle dell’Udinese sono infinitamente di più, ma solo perché i denari che la società nerazzurra può mettere in campo attraverso la sua rosa sono molti di più a loro volta. Una cosa ha l’Udinese che sia superiore alla cifra specifica corrispondente rilevabile presso l’Inter. L’entusiasmo giovanile e la carica che in questo periodo l’Udinese fa percepire sono molto di più dal punto di vista quantitativo rispetto alla cifra propria specifica dell’Inter attuale. Quindi su questo divario in termini motivazionali è proprio il caso di puntare tutto. Mettiamoci quindi la nostra grande faccia da corsari, cara Udinese, e lanciamoci a capofitto su un Inter che dell’entusiasmo bianconero potrebbe risultare sorpresa e non poco. Risultandone magari perché no, persino sconfitta in conseguenza di tale boria. Dopo esserci lanciati l’unico accorgimento che sarà il caso di adottare sarà quello di starsene accorti in difesa, ma tutto finisce qui. Anzi, l’Udinese potrebbe fare la sua signora partita boriosa mantenendo una difesa accorta per tutta la gara, e puntando al risultato che è maggiormente alla sua portata. Sarebbe questa la cosa più logica: inseguire un pareggio che per l’Udinese avrebbe il significato di essere riusciti a fermare il Babau Inter incassando addirittura un punto che la consacrerebbe tra le mine vaganti del campionato. E questo traguardo, al momento attuale, sarebbe quanto di più appagante per una Udinese che avrebbe già la soddisfazione di aver fermato un treno che sta viaggiando ad una velocità di crociera altissima senza che nessuno riesca a fermarla in maniera sostanziale. E quindi è assai facile concludere che il pareggio a Milano domani avrebbe il valore di una vittoria in una finale di Champions. Una vittoria dal punto di vista dei numeri, che a quel punto ci direbbero che l’Udinese sarebbe consacrata, perché no, anche tra le possibili pretendenti ad un posto nelle competizioni europee. E la società bianconera punta bianconera punta molte fiches su un traguardo del genere che per l’Udinese sarebbe il massimo della vita. Questo ha sottolineato Pozzo in un brindisi di Natale con i giornalisti che a questo punto farà praticamente giurisprudenza…
Articolo di
Valentino Deotti
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