Nowhere Brothers: il nome potrebbe dire poco, ma la storia da cui nasce è assolutamente unica. Nick Ventolini (voce, armonica e penny whistle) e Roberto ‘Fiore’ Fiorelli (voce, chitarre, stomp box e piano) sono due ragazzi, italiani, che s’incontrano per caso all’ università di Trieste nel 2005. Nasce subito fra loro un’intesa bellissima, un’amicizia profonda cementata dall’immenso amore per la musica.
Non importa il genere, lo stile, l’epoca: quel che conta è suonare buona musica. Insieme.
Il loro lavoro di ricercatori li separa; la musica e l’amicizia sono però più forti delle distanze. L’alchimia unica creatasi fra loro, in mezzo alle note che tanto amano rendono solo due passi l’oceano che separa Leeds, in Gran Bretagna e Phoenix, Arizona, le città dove oggi Nick e Fiore vivono.
‘Appena possibile ci si incontra per suonare – ci racconta Nick – ma siamo sempre in contatto grazie ad internet. È una cosa positiva del mezzo virtuale, questa: ci scambiamo pezzi e idee completando le canzoni a distanza.’
E così tra concerti e bit di computer prende vita Down Life Boulevard, un LP che unisce la passione di Nick per le sonorità americane legate a personaggi come il Boss a quelle più vicine al grande fiume americano di Fiore. Dalla sua chitarra sprigionano melodie che sanno di Delta Blues, Deep South, Roots and Rock alla Ben Harper.
Nelle sonorità si percepisce tutto il caldo e sofferto SouthWest degli Stati Uniti, dove, in soli due giorni, l’album è stato registrato. Chiudendo gli occhi la mente vola, ci troviamo seduti attorno ad un fuoco, laggiù, vicino alla grande Frontiera: immersi nelle storie che sanno di West, di stivali consumati dei fuorilegge che attraversano il confine. Ma non aspettatevi un country puro, non lo è per nulla. Le canzoni vanno giù facili ma mai banali: ascoltandole appaiono evidenti la cura e la rifinitura dedicate ad ogni singolo passaggio.
La voce e l’armonica di Nick s’intrecciano perfettamente con le chitarre blues di Fiore; una via ben definita è tracciata, calda ed a tratti onirica. Un trail che sa di sigarette masticate, della polvere del deserto, del peso dei viaggi solitari. Emerge chiara la consapevolezza di una realtà mai facile, nella quale i lunghi spostamenti nel nulla lasciano spazio all’immaginazione. Mai legata ad immagini definite: perché i sogni di ognuno possano prendere forma, unici e singolari, all’ascolto di ogni canzone.
Ho ascoltato Down Life Boulevard, ho cercato di mettere in fila le sensazioni ricavate senza pretesa di insegnarvele: fatevene un’idea personale, ascoltandolo; amatelo, magari regalatelo.
Lo potete trovate su iTunes, Amazon e Spotify. Il CD è in vendita su Bandcamp e contiene i testi tradotti in Italiano.