Candidato a 13 premi Oscar, “La forma dell’acqua” non è solo una storia d’amore fra una donna e una creatura fantastica, è anche un thriller ambientato in piena Guerra Fredda.
Elisa è muta e fa l’inserviente in un laboratorio segreto in cui è custodita una specie di uomo-pesce di cui si innamora e che presto dovrà salvare da un tragico destino.
La cornice in cui si sviluppa la storia è più forte della storia stessa e degli innumerevoli particolarità che la compongono. La bellezza di tutto il film infatti sta in un’attenzione scrupolosa ai dettagli senza che mai questi prendano il sopravvento; colori e la fotografia sono sorprendenti e spesso si ha la sensazione di essere sott’acqua anche quando nell’inquadratura l’acqua non c’è. Qualcosa di magico.
Inoltre il modo in cui è stata realizzata la creatura fantastica ha dietro una ricerca che a prima vista non si nota, rendendo ancora una volta tutto molto più semplice di quanto sia in realtà. Lo strano anfibio infatti inizialmente è spaventoso ma verso la fine le sue sembianze si fanno sempre più attraenti e dolci. In un’intervista all’Economist Mike Hill ha detto che il suo intento era proprio quello di disegnare una creatura che potesse far paura ma che col tempo potesse anche diventare bella e sensuale. Quando gli viene chiesto quale parte ha cominciato a disegnare per prima lui risponde «la forma delle labbra perché è lì che guardi se stai per baciare qualcuno».
Questa è solo una delle storie che si nascondono dietro all’ultimo film di Guillermo del Toro, regista che dichiara di aver lavorato anni a questo film e di essersi allontanato da quelli che sono i suoi temi principali (molto più cupi e incentrati sul dark fantasy come ne “Il labirinto del fauno”).
Il risultato è un film difficile da spiegare perchè parlandone i suoi significati sembrano perdersi. L’amore che nasce fra la donna e la creatura infatti non ha parole, non ha voce, ed è comunque profondamente palpabile. La loro sintonia è comprensibile, sono esseri che in qualche modo si assomigliano, che si capiscono. Fra loro c’è solo emozione, emozione liquida.