Da domani a Treviso, a Casa dei Carraresi, apre i battenti la mostra “Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500”, organizzata da Artika e curata da Ettore Merkel.
La mostra è un viaggio alla scoperta dell’evoluzione della pittura veneta a partire dai belliniani fino a giungere alle porte del seicento per sfiorare il Barocco.
Attraversando le sei sezioni in cui è suddivisa l’esposizione si inizia con un assaggio della pittura veneta della fine del ‘400 con la corrente pittorica dei belliniani, di Giorgione e Sebastiano del Piombo per passare poi alle “grandi botteghe” di Tiziano, Veronese, Tintoretto. Si raggiunge poi la sezione dedicata alla pittura lombarda e a quella dell’Italia Centrale, per volare poi oltre le Alpi ed atterrare nel Nord Europa.
E’ un viaggio non solo un senso geografico, ma soprattutto in senso figurativo, è la scoperta delleemozioni che ogni quadro riesce a regalare al visitatore, ma soprattutto è un viaggio alla scoperta delle storie che si nascondono dietro quei volti dipinti o dietro a quei ritratti di uomini seriosi ed impassibili. Storie di persone di un tempo che fu. Storie e aneddoti curiosi sono nascosti dietro ad ogni dipinto; come quello del piccolo ritratto di Girolamo Rota (Jacopo Robusti detto il Tintoretto 1564-65 c.) che raffigura il Guradian Grande della Scuola Grande di San Rocco di Venezia, colui che aiutò il Tintoretto a vincere il concorso per l’assegnazione del ciclo di decorazioni della sala dell’Albergo della Scuola pemettendogli di collocare di nascosto il dipinto con “San Rocco in gloria” al centro del soffitto, prima di tutti gli altri pittori.
Tutte le opere provengono dalla collezione privata di Giuseppe Alessandra, un collezionista di opere d’arte, ma con un credo fortissimo: l’arte è patrimonio dell’umanità e per questo non deve essere rinchiusa in collezioni private destinate solo a poche elettri, ma l’arte deve essere accessibile e visibile a tutti, ma soptrattutto deve essere valorizzata perché “l’arte è l’unica materia prima dell’Italia. Il nostro Paese non dispone di risorse di petrolio nè di grandi risorse energetiche… la nostra principale ricchezza sta nell’arte”. Giuseppe Alessandra è un amante dell’Arte con al A maiuscola, e davanti a un “San Gerolamo penitente” di Tiziano ha detto “una grande opera d’arte la si può definire come tale quando fa nascere in te un’emozione, quando ti provoca i brividi sulla pelle al solo guardarla. Come questo san Gerolamo che altro non è che un autoritratto di un Tiziano nella sua vecchiaia”
La mostra rimarrà aperta a Treviso a Casa dei carraresi dal 26 settembre 2018 al 03 febbraio 2019, per informazioni e prenotazioni visitare il sito www.artikaeventi.com