“Una vita tra parentesi”. Così Marcello Mastroianni amava definire la sua vita. Le parentesi tra un set e l’altro, tra un palcoscenico e l’altro, lungo una carriera fatta di un’infinità di film, di spettacoli, di personaggi. A Roma, dal 26 ottobre al 17 febbraio, in un articolatissimo percorso fotografico e documentale che si sviluppa all’interno dei prestigiosi spazi del Museo dell’Ara Pacis di Roma, si ripercorre la carriera straordinaria di Mastroianni – il più conosciuto volto del cinema italiano – attingendo a materiali fotografici e audio conservati e valorizzati da Cinemazero, selezionati fra le migliaia di scatti e documenti che sono conservati negli archivi dell’associazione pordenonese.
L’esposizione, dal titolo Marcello Mastroianni, inaugurata nel corso della Festa del Cinema di Roma, ripercorre la carriera straordinaria di Mastroianni. Dagli esordi con Riccardo Freda nel 1948 alla collaborazione con Federico Fellini, di cui diventò un vero e proprio alter ego. Più di cento film tra gli anni Quaranta e la fine dei Novanta, e molti riconoscimenti internazionali: tre candidature all’Oscar come Miglior Attore, due Golden Globe, otto David di Donatello, due premi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e due Coppa Volpi al Festival di Venezia.
Un attore entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo, identificato dal semplice profilo, ma su cui in realtà c’è ancora molto da scoprire. E per andare a fondo nella scoperta, come osserva il curatore Gian Luca Farinelli, è bene indagare la sua filmografia in quanto specchio della sua stessa vita.
Importante la sezione – con moltissimo dagli archivi di Cinemazero – Il lungo viaggio con Fellini, declinato da La dolce vita, appunto, a La città delle donne, passando per 8 e ½, film in cui i due si nascondono uno dietro l’altro, fino a quel Mastorna che non vedrà mai la luce.
Tutta la vita e la carriera di Marcello Mastroianni sono raccontate in questa mostra che raccoglie i suoi ritratti più belli, i cimeli e le tracce dei suoi film e dei suoi spettacoli, alternando immagini e racconti e immergendo lo spettatore in quello che è stato ed è ancora il più conosciuto volto del cinema italiano. Un percorso attraverso scritti, testimonianze, recensioni, oltre a un raro apparato fotografico che ritrae l’attore come non siamo abituati a ricordarlo, sul palco, vicino agli altri grandi nomi che hanno fatto la storia del teatro italiano, da Vittorio Gassman a Rina Morelli, da Paolo Stoppa a Eleonora Rossi Drago.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, coprodotta e curata dalla Cineteca di Bologna, e realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, con il sostegno degli sponsor Acea, Roberto Coin, Igea Banca, Sorgente Group e dello sponsor tecnico Italiana Assicurazioni. In collaborazione con Rai Teche, Cinemazero, Fondazione Cinema per Roma. Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura.
Per info: www.arapacis.it