Al Friuli Dacia Arena c’è la Lupa uno scoglio non facile per il nuovo mister bianconero. Nicola comincia senza il nazionale KL15 stupendo un poco tutti con un 532 che inizialmente diventa 352 nelle occasioni in cui la palla, di sospetti colori giallorossi, non è tra i piedi romanisti. Il pressing della Roma è costante ma l’ Udinese punge e sembra poter uscire alla distanza. Il giovane allenatore bianconero punta molto sulla voglia e sulla squadra più che sui singoli che ancora non conosce bene, ma la sensazione è che in campo ci sia rispetto e non paura dell’ avversario. Tatticamente è letta bene, nella prima metà, pur col pallino in mano alla Roma le occasioni sono praticamente 2 per parte. Rrrrodrigo porta in vantaggio i bianconeri con un tocco d’ autore poi sul 2 a 0 siglato da Pussetto la Var dice no per un sospetto controllo tra petto e braccio che forse ad aree invertite nessuno avrebbe sanzionato. Ma l’ Udinese di Nicola regge e schiatta i lupacchiotti che se ne tornano con la coda tra le gambe. L’ atmosfera a fine partita è di quelle che da tempo non si vedeva, con l’ allenatore che incita la folla ed esulta in mezzo al campo. Non facciamo proclami ma a volte giocare semplice paga più di tanti magheggi. Difensivisti? Ha ragione chi vince ed oggi ha vinto Nicola e la sua Udinese che prima ha retto il colpo e poi ha dato la stoccata finale. Conferenza stampa che assomiglia una lezione di tattica calcistica, semplicemente unica…C’è molto da lavorare per quella che è la mia idea di gioco, dice Nicola, ora l’ importante è anteporre la squadra all’individuo, fare attenzione e metterci passione. Coinvolgimento come da tanto non c’era a Udine…Chi ben comincia…intanto si va a Sassuolo con meno fantasmi.