L’Udinese ora ha un solo obiettivo. Quello di crearsi un livello agonistico che possa risultare sufficiente e quello di conferirsi soprattutto un elemento che manca in una misura che ha del clamoroso. Alla squadra friulana manca il livello di dignità dei friulani, quella che ti porta a reagire di petto ad ogni situazione. In troppe, ma veramente troppe circostanze l’Udinese è parsa una squadra rimessa alle volontà e alle esigenze dell’avversario. E questa impressione è emersa anche in occasione del confronto interno con l’Atalanta, durante il quale l’Udinese ha girato davvero troppo intorno al “problema” Atalanta. Non è mai parsa in grado, in lungo ed in largo per la partita casalinga, di affondare il coltello nella croccantissima barriera difensiva posta dall’Atalanta. Il livello di “penetrabilità attiva” dell’Udinese è parso sempre fin troppo relativo. Mai, in tutta la partita, l’Udinese ha fatto ballare con una certa evidenza la fase difensiva atalantina, e ancora mai l’Udinese è parsa in grado di rilanciare sul piano della sua propria intraprendenza. In campo si è vista l’Udinese noiosa di Velasquez, non quella slanciata che potrebbe essere quella di Mister Nicola. E quindi ora si deve affrontare l’Inter come forsennati, tanto non vi proprio nulla da perdere in quel di San Siro. E nel concreto in questa occasione un punticino sarebbe oro colato. Poi contro il Frosinone si che bisognerà assaltare la diligenza dei ciociari, soprattutto perché ce la si gioca in quel di Udine. I tre punti contro la squadra frusinate saranno d’obbligo, da questa certezza non si può dissimulare. A Ferrara invece un’altra volta un pareggio potrebbe essere un traguardo dignitosissimo. Poi verrà la pausa e si potrà fare quadrato intorno ad una squadra che deve rilanciare le proprie mire sul campionato. Cercando anche di battere il Parma al Friuli, con tre punti che farebbero riprendere all’Udinese il passo più idoneo, in correlazione con la velocità media di crociera.