Via libera dalla Giunta al bando per la solarizzazione del Parco agroalimentare di San Daniele
Ammonta a circa un milione e 600 mila euro il contributo che la Provincia metterà a disposizione dei prosciuttifici del Distretto agroalimentare di San Daniele che decideranno di installare nei propri stabilimenti sistemi solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. La Giunta, su proposta dell’assessore all’energia Stefano Teghil, ha dato il via libera al “Bando per l’accesso al finanziamento in regime “de minimis” al Programma di solarizzazione del Parco agro-alimentare di San Daniele del Friuli”. Sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto tra la Regione e il Ministero dell’Ambiente avente ad oggetto lo “Sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio”, infatti, la Provincia ha realizzato un progetto pilota in materia di energie rinnovabili che riguarda il Parco Agro-alimentare di San Daniele del Friuli. Come ha spiegato l’assessore all’energia Stefano Teghil, «è prevista un’incentivazione economica all’istallazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria per le attività di produzione e/o lavorazione e/o confezionamento legate al prosciutto crudo che installino pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria a servizio del proprio stabilimento. La Provincia di Udine – ha aggiunto Teghil – contribuirà con un finanziamento che non potrà essere superiore al 50% della spesa ammissibile e non superiore a 200 mila euro. La superficie complessiva di intervento non dovrà essere inferiore ai 30 metri quadrati e superiore ai 500».
Importante il risparmio di energia se dovessero entrare in funzione i pannelli solari: secondo un recente studio, a singolo ciclo di processo, un prosciuttificio di medie dimensione consuma circa 15 mila litri di acqua calda sanitaria impiegata per i lavaggi e per il mantenimento della temperatura e dell’umidità delle celle. Per soddisfare questa richiesta, su ogni struttura bisognerebbe prevedere 300 metri quadri circa di collettori solari, pari a una spesa di circa 210 mila euro. In fase di definizione i dettagli del bando.
«Preliminarmente, nella sede del Consorzio, ho già incontrato i rappresentanti delle attività produttive che lì sono insediate – ha sottolineato Teghil –: con loro sono stati condivisi i tempi di pubblicazione del bando. Da questi primi contatti comunque – ha anticipato Teghil – i produttori della celebre fettina rosa hanno evidenziato i vantaggi di questa iniziativa, che si tradurrà in una riduzione dei costi di gestione. Per questo mi auguro una massiccia adesione. Il solare termico – ha aggiunto -, inoltre, può concorrere in modo significativo anche al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo della direttiva europea “20-20-20” che individua l’obiettivo vincolante del 20% di uso di energia da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2020 e stabilisce che ogni Stato membro debba definire un Piano di azione nazionale che preveda modalità e tempi per il raggiungimento di tale scopo».